L’eventuale debutto di Quota 92 nel 2025 potrebbe segnare la fine della Legge Fornero sulle pensioni? Come canta Sfera Ebbasta con il brano Ricchi x sempre: “Ho sempre immaginato una fine diversa, quando i soldi non bastavano per la spesa“.
La vita è piena di sorprese. Nessuno di noi, purtroppo, dispone di una sfera magica grazie alla quale poter predire il futuro. Ne consegue che non possiamo sapere a priori cosa accadrà e se le cose andranno come sperato.
Lo sanno bene i tanti lavoratori che non sanno quando potranno effettivamente andare in pensione.
Proprio quest’ultimi sono stati oggetto, nel corso degli anni, di continui cambiamenti. Se tutto questo non bastasse sembra che non sia finita qui. Il governo, infatti, potrebbe decidere di introdurre delle novità che potrebbero debuttare nel 2025.
Pensioni, cosa aspettarsi per il 2025
Dopo diversi anni di stallo si attende che il governo attui la tanto attesa riforma delle pensioni. Un progetto ambizioso che probabilmente non verrà realizzato nemmeno il prossimo anno. Questo perché, come al solito, non ci sono risorse finanziarie sufficienti.
Un altro elemento da non trascurare, poi, è l’andamento demografico. Ovvero, mentre il numero dei pensionati aumenta si registra una diminuzione del numero dei lavoratori che hanno il compito di sostenere il sistema previdenziale attraverso il versamento dei contributi.
Un mix di fattori che rende difficile la realizzazione di una riforma delle pensioni in grado di soddisfare le esigenze dei lavoratori. Il timore più grande, però, è di non riuscire più a liberarsi della cosiddetta Legge Fornero che consente di andare in pensione a patto di aver maturato almeno 20 anni di contributi e avere 67 anni di età.
Considerando l’attuale stato della finanza pubblica italiana l’esecutivo potrebbe decidere di rimandare la riforma delle pensioni e confermare le misure ad oggi disponibili.
La nuova Quota 92 nel 2025 segna la fine della Legge Fornero sulle Pensioni?
Non si esclude l’entrata in vigore di alcune nuove misure, come ad esempio Quota 104 con pensione a 63 anni per chi ha maturato 41 anni di contributi. Tra le misure che potrebbero debuttare nel 2025 e segnare la fine della Legge Fornero, inoltre, si annovera la cosiddetta Quota 92. Tale misura, è bene sottolineare, non è al momento al centro dell’attenzione del governo. Si tratta bensì di una proposta da parte degli esperti del Centro studi di Itinerari Previdenziali in base alla quale:
“La soluzione potrebbe essere quella di tornare a una flessibilità in uscita con coefficienti di trasformazione dai 63/64 ai 72 anni e, contemporaneamente, innalzare il requisito di anzianità per la pensione di vecchiaia proponendo – per l’accesso con 67 anni – almeno 25 anni di contribuzione effettiva o un importo di pensione pari a 1,5 volte l’assegno sociale”.
Grazie a quota 92, quindi, si aprirebbe una finestra di circa dieci anni in cui i lavoratori potrebbero uscire anticipatamente dal mondo del lavoro a patto di rispettare determinati requisiti e un’età di almeno 62 anni fino a massimo 72 anni. Il requisito contributivo per accedere alla pensione di vecchiaia, invece, verrebbe innalzato da quota 20 a 25.
Si tratta comunque, è bene sottolineare, di un’ipotesi. Non è dato sapere se il governo deciderà di prenderla davvero in considerazione. Non resta che attendere le prossime comunicazioni ufficiali da parte dell’esecutivo per vedere cosa cambierà sul fronte pensionistico a partire dal 2025.