La variante Delta ha fatto impennare i contagi da Covid negli ultimi mesi e in piena estate è scattato un nuovo allarme pandemia nel mondo. Tuttavia, il mercato sta scontando ormai palesemente la fine della pandemia, se è vero che i rendimenti dei bond legati al settore viaggi si stiano sostanzialmente normalizzando. Lo scorso anno, due furono i business principalmente colpiti dalle restrizioni dei governi: crociere e voli. Pensate che Carnival dovette emettere un’obbligazione a 3 anni con una cedola stratosferica dell’11,5%.
Oggi, i rendimenti dei bond con scadenza residua ormai di un anno e mezzo sono crollati in area 3,7%. La quotazione si è impennata, infatti, a quasi 112. E in estate, la stessa compagnia è stata in grado di rifinanziarsi con l’emissione di un nuovo bond a 7 anni e con rendimento del 4%. I capitali raccolti serviranno proprio al riacquisto delle obbligazioni emesse a costi salati durante le prime fasi della pandemia.
Rendimenti dei bond quasi normali, ma i rischi restano
Simile il discorso con Royal Caribbean, altro colosso delle crociere. Solamente nell’ottobre scorso, il bond in scadenza nel 2027 ed emesso nel lontano 1997 con cedola 7,5% sprofondava a 85 centesimi. Adesso, è salito a 115, registrando +35% in meno di un anno. Il rendimento è sceso, invece, al 4,7%.
Passando dal mare al cielo, la situazione non cambia granché. Prendete Lufthansa, tra le principali compagnie aeree nel mondo. Nazionalizzata dal governo tedesco per evitarne il fallimento in piena pandemia, il suo bond con scadenza 2075 ancora nell’autunno scorso si acquistava per 75 centesimi. Ieri, viaggiava a quasi 98 centesimi: +30%. Prima del Covid, però, si attestava intorno a 105.
Dare per scontato che questi business stiano tornando alla normalità al momento può essere un azzardo. La situazione è in deciso miglioramento un po’ in tutto il mondo. L’espediente del green pass, ad esempio, sta consentendo alle compagnie di ripartire.