Per il ritiro anticipato dal lavoro, la pensione a 55 anni non si tocca. Ma riguarda davvero pochi lavoratori. Ovverosia, con un’anzianità contributiva non solo molto alta. Ma tale da aver iniziato a lavorare in giovane età.
Precisamente, a partire dai 14 anni e senza buchi contributivi. In tal caso, infatti, si può accedere alla pensione a 55 anni con 41 anni di contributi previdenziali obbligatori versati. E questo, nella fattispecie, grazie alla cosiddetta Quota 41 lavoratori precoci.
Che è accessibile, su un totale di 41 anni di anzianità contributiva, a patto di aver maturato almeno 1 anno di contributi previdenziali obbligatori versati entro il compimento del 19esimo anno di età.
La pensione a 55 anni non si tocca ma riguarda davvero pochi lavoratori
La pensione a 55 anni. quindi, non si tocca. Ma riguarda davvero pochi lavoratori che nei decenni passati hanno potuto beneficiare di una carriera lavorativa senza alcuna interruzione. Scenario che al giorno d’oggi per molti giovani a causa della precarietà risulta essere palesemente off-limits.
La pensione a 55 anni, ma anche con un requisito anagrafico più basso, è inoltre possibile per gli invalidi. Nel dettaglio, i non vedenti possono andare in pensione a 56 anni se uomini, ed a 51 anni se donne. Per gli invalidi civili non inferiori all’80%, invece, il requisito anagrafico richiesto è pari a 61 anni per gli uomini, ed a 56 anni per le donne.
Qual è il requisito anagrafico richiesto alla maggioranza dei lavoratori per andare in pensione
Per la maggioranza dei lavoratori, senza lavoro precoce e senza invalidità, il requisito anagrafico aumenta. E quindi niente da fare per la pensione a 55 anni. Precisamente, a 58-59 anni con Opzione Donna per le lavoratrici dipendenti e per le autonome. A 62 anni con la Quota 100, ma solo maturando i requisiti entro e non oltre il 31 dicembre del 2021. A 63 anni con Ape Sociale ed a 64 anni, dal prossimo anno, con la Quota 102.