La pensione di vecchiaia blindata per il 2023 è la via più sicura per ritirarsi dal lavoro

La pensione di vecchiaia blindata per il 2023 è la via più sicura per ritirarsi dal lavoro. A partire dal requisito anagrafico, e passando, invece, per le incertezze che ad oggi ci sono per le misure di pensionamento anticipato. Proprio a partire dal prossimo anno. Vediamo perché.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Pensioni: a dicembre arriveranno i 12 mesi di arretrati con il conguaglio come nel 2023?
Foto © Licenza Creative Commons

Vediamo perché la pensione di vecchiaia blindata per il 2023 è la via più sicura per ritirarsi dal lavoro. A partire dal requisito anagrafico, e passando, invece, per le incertezze che ad oggi ci sono per le misure di pensionamento anticipato. Proprio per il prossimo anno.

In particolare, la pensione di vecchiaia è blindata per il 2023 in quanto il requisito anagrafico non cambierà. Basteranno infatti sempre 67 anni di età. In quanto non sono scattati gli adeguamenti legati all’aspettativa di vita.

La pensione di vecchiaia blindata per il 2023 è la via più sicura per ritirarsi dal lavoro

Inoltre, la pensione di vecchiaia blindata per il 2023 è la via più sicura.

Proprio per ritirarsi dal lavoro l’anno prossimo. In quanto al momento la riforma strutturale delle pensioni è in alto mare. E potrebbe subire ulteriori rallentamenti e slittamenti. Per quel che riguarda il confronto del Governo con i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil.

La pensione di vecchiaia blindata per il 2023 è la via più sicura per ritirarsi dal lavoro. Perché la riforma delle pensioni è importante. Ma nell’agenda di Governo con la guerra in Ucraina le priorità sono ora cambiate. Così come è riportato in questo articolo.

Le anticipate per ritirarsi dal lavoro, quale futuro per Quota 102, Ape Sociale e Opzione Donna?

In più, la pensione di vecchiaia blindata per il 2023 è la via più sicura. Per ritirarsi dal lavoro. Anche rispetto alle misure di pensionamento anticipato in essere nel 2022. Visto che ad oggi, e proprio per il 2023, è tutt’altro che scontato che misure come Opzione Donna vengano prorogate. E lo stesso dicasi per per l’Ape Sociale e per la Quota 102 che, per quest’anno, è la misura sostitutiva della Quota 100 il cui triennio sperimentale è scaduto lo scorso 31 dicembre.

Pensioni 2023, la proposta che può far cedere Draghi
Articolo precedente

Riforma pensioni del Governo Draghi resta in bilico, cosa cambia con la guerra in Ucraina

Poste Italiane riapre la piattaforma cessione crediti, al via lunedì 7 marzo
Articolo seguente

Cessione crediti con Poste: tutti ai blocchi di partenza lunedì 7 marzo