La pensione nel 2027 sarà ricalcolata (e si abbassa)?

La pensione nel 2027 sarà ricalcolata e il relativo importo sarà più basso di quello attuale? Ecco cosa aspettarsi!
1 settimana fa
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Nel 2027 la pensione sarà ricalcolata? Come canta Gianni Togni con il brano Segui il tuo cuore: “E calcolare quanta pioggia cade giù e il termometro che va su”. I numeri sono una costante della nostra vita. Tante, in effetti, sono le circostanze in cui ci ritroviamo alla prese con i numeri e a dover effettuare dei calcoli. Basti pensare al conto da pagare quando si fa la spesa oppure a quanti kilowatt abbiamo consumato con i vari elettrodomestici, finendo così per dover fare i conti con una bolletta della luce particolarmente salata.

Tra i calcoli che ogni lavoratore prima o poi effettua nel corso della sua carriera, inoltre, si annovera la somma dei requisiti contributivi e anagrafici per andare in pensione. Partendo da quest’ultimi si prova anche a definire l’importo dell’assegno pensionistico. Proprio tale trattamento economico potrebbe essere ricalcolato a partire dal 2027, registrando una netta riduzione. Ma per quale motivo e soprattutto cosa aspettarsi?

La pensione nel 2027 sarà ricalcolata (e si abbassa)?

Una domanda che si pone anche una nostra lettrice che, a tal proposito ci ha scritto: “Buongiorno, mi chiamo Federica e attualmente beneficio dell’assegno di isopensione che viene definito utilizzando il sistema misto. Maturerò i requisiti per accedere alla pensione anticipata ordinaria, ovvero 41 anni e 10 mesi di contributi, soltanto nel 2027. Vi contatto, pertanto, per chiedere se il calcolo dell’assegno continuerà ad essere effettuato con il sistema misto. Oppure se, in seguito a possibili cambiamenti introdotti dal governo con la riforma delle pensioni, sarà calcolato con il metodo contributivo e le relative conseguenze. Grazie in anticipo per la risposta”.

Ebbene, in linea generale è possibile affermare che nel caso in cui il governo dovesse decidere di optare solamente per il sistema contributivo, anche l’assegno della nostra lettrice verrebbe calcolato interamente con tale metodo. Questo perché maturerà i requisiti per accedere alla pensione anticipata solamente nel 2027 e pertanto non potrà beneficiare della cosiddetta “cristallizzazione del diritto”.

Con quest’ultimo termine, ricordiamo, si fa riferimento a quel meccanismo che consente al lavoratore di congelare il diritto alla pensione quando matura i relativi requisiti, salvo esercitarlo in un momento successivo.

Se tutto questo non bastasse, nel caso in cui l’assegno dovesse essere ricalcolato solamente con il sistema contributivo, il relativo importo sarebbe più basso. Al momento comunque, è bene sottolineare, non è dato per certo che il governo opterà per tale soluzione. Ma non solo, l’esecutivo potrebbe anche decidere di escludere determinate categorie, come coloro che beneficiano attualmente dell’isopensione, dai prossimi cambiamenti che verranno apportati con la riforma delle pensioni. Bisogna però attendere le prossime comunicazioni ufficiali per conoscere il futuro del sistema pensionistico italiano.

Andare in pensione prima grazie all’isopensione: cos’è

Ma cos’è l’isopensione? Ebbene, tale misura permette a molti lavoratori di andare in pensione prima del previsto. Quest’ultima, così come si evince dall’articolo 9, comma 5-bis del Decreto Milleproroghe numero 198 del 29 dicembre 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è stata prorogata fino al 2026. Entrando nei dettagli l’isopensione consente ai datori di lavoro con più di quindici dipendenti, e alle prese con eccedenza di personale, di concordare un piano di esodo anticipato a carico della stessa azienda.

In pratica si tratta di una sorta di incentivo all’uscita dei lavoratori più anziani, a cui mancano pochi anni di contributi per accedere alla pensione di vecchiaia o alla pensione ordinaria anticipata. Per poter sfruttare tale opportunità è fondamentale essere in possesso di determinati requisiti. Innanzitutto lo stesso titolare deve provvedere a stipulare degli accordi sindacali per i piani di esodo anticipato. Ma non solo, l’azienda deve provvedere a versare all’Inps il cosiddetto “assegno di esodo”.

Ovvero deve farsi carico dell’acconto previdenziale per i lavoratori a cui mancano ancora degli anni di contributi per andare in pensione.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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