La stretta alle pensioni anticipate è servita. Con la legge di bilancio 2024 sarà ancora più difficile lasciare in anticipo il lavoro prima di aver raggiunto i 67 anni di età. Il governo è infatti determinato a dare un colpo di spugna alle deroghe alle regole Fornero, soprattutto per quanto successo con le quote che hanno aggravato i conti dell’Inps.
La necessità di contenere la spesa pubblica, unita alle difficoltà di incrementare la forza lavoro in Italia stanno, infatti, mettendo a dura prova il nostro sistema pensionistico basato sul metodo a ripartizione.
Per chi slitta la pensione al 2025
Una delle riforme introdotta con la legge di bilancio 2024 è quella che vede la proroga di Quota 103. La misura consente ai lavoratori dipendenti e autonomi di andare in pensione anticipata a 62 anni di età e con almeno 41 anni di contributi. Però, per il 2024 Quota 103 è stata modificata in modo da prevedere due penalizzazioni:
- Soglia massima d’importo: la pensione anticipata con Quota 103 non potrà superare 4 volte il trattamento minimo. In pratica, la pensione massima sarà di 2.270 euro lordi al mese;
- Calcolo con sistema contributivo: la pensione anticipata con Quota 103 sarà calcolata con il sistema contributivo, che è generalmente meno vantaggioso del sistema misto, che prevede un mix di contributivo e retributivo.
Non solo, la finestra di uscita si allunga a 7 mesi per i lavoratori del settore privato e a 9 mesi per i pubblici dipendenti. Questo significa che bisogna mettere in conto tempi di attesa superiori rispetto al passato prima di vedere arrivare il primo assegno di pensione. Al punto che uno statale che matura i requisiti a marzo 2024, prenderà la pensione solo a partire dal 1 gennaio 2025.
Idem per chi esce con Opzione Donna. Le lavoratrici dipendenti devono attendere 12 mesi dalla maturazione dei requisiti, mentre le autonome addirittura 18. Anche i militari che accedono alla pensione anticipata a 58 anni con 35 di contributi devono attendere 1 anno prima di vedere arrivare la pensione.
Le finestre di uscita per le pensioni ordinarie
Confermate le finestre di uscita per chi va in pensione con Ape Sociale a 63 anni e 5 mesi dal 2024. Il primo assegno Inps sarà corrisposto il primo giorno del mese successivo al riconoscimento del diritto all’anticipo pensionistico. Ricordiamo che questa misura, riservata ai lavoratori in stato di disagio o che hanno perso il lavoro, non è una vera e propria pensione ma una misura a sostegno del reddito equiparata. Diventa pensione solo al compimento dei 67 anni di età.
Stessi termini di decorrenza per chi va in pensione di vecchiaia a 67 anni con almeno 20 anni di contributi. L’assegno decorre dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti. Mentre per coloro che optano per l’uscita anticipata ordinaria con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) a prescindere dall’età anagrafica, la finestra di uscita è rispettivamente di:
- 3 mesi per i lavoratori del settore privato;
- 6 mesi per i lavoratori del settore pubblico.
La stessa regola vige per i lavoratori precoci che vanno in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età purché abbiano lavorato almeno 12 mesi prima di aver compiuto i 19 anni di età.
Riassumendo…
- Con la riforma 2024, tempi più lunghi per prendere la pensione anticipata.
- La nuova versione di Quota 103 prevede l’allungamento delle finestre mobili per lavoratori pubblici e privati.
- Nulla cambia per chi va in pensione con le regole Fornero.