La domanda di lusso cresce a ritmo incalzante. In molti casi i dati relativi al primo trimestre hanno superato le attese. Nonostante basi di confronto più difficili, i grandi marchi iconici, in particolare Louis Vuitton e Gucci, hanno ottenuto una crescita accelerata delle vendite che ha incrementato il prezzo delle azioni delle rispettive società madri.
Ciononostante, un impatto negativo sul mercato valutario in un intervallo compreso tra il 4% e il 9%, a seconda dell’esposizione regionale, ha garantito che gli utili riportati non riflettessero appieno la crescita organica, ma quest’ultima metrica rimane fondamentale sia in termini di misurazione delle performance sottostanti che di valutazione del potenziale futuro.
Si conferma la love story della Cina con il settore del lusso
La domanda di lusso cresce in Cina
L’ Asia si è confermata ancora una volta la regione migliore del primo trimestre, grazie soprattutto alla forte domanda cinese. Inoltre, l’indebolimento del dollaro americano ha riattivato i flussi del turismo cinese verso Hong Kong e Macao. Il ribilanciamento dell’economia cinese è ormai avviato e i consumi contribuiranno sempre più a stimolare la crescita economica. Fino a questo momento, la Cina ha gestito la sua economia meglio di quanto molti prevedessero qualche anno fa. L’affinità con i marchi occidentali resta molto alta, specialmente tra i millennial. Si calcola che la Cina, in questo momento, rappresenti un terzo della domanda globale di lusso.
Secondo Bain & Company, la quota del mercato del lusso coperta dai millennial è passata dal 27% del 2016 al 30% dell’anno scorso, a spese dei baby boomer, ormai prossimi all’età della pensione.
Prosegue la polarizzazione nel settore del lusso
Uno dei tratti salienti che caratterizzano l’attuale fase di ripresa del segmento del lusso è la forte polarizzazione in atto nel settore. I vincitori continuano a guadagnare quote di mercato con una crescita a doppia cifra, mentre le vendite dei ritardatari sono cresciute solo leggermente o non hanno registrato alcuna crescita. Secondo il rapporto di Bain & Company1, il 65% dei marchi è riuscito a incrementare le entrate negli ultimi tre anni, ma soltanto poco più di un terzo di essi è riuscito a migliorare la propria redditività nel corso dello stesso periodo. I titoli “vincenti” nei prossimi anni dovranno interpretare con precisione le aspirazioni dei clienti al fine di reinventare le offerte per questa nuova era del lusso, pur rimanendo fedeli all’identità dei marchi. Questa sfida dovrebbe garantire una persistenza di tale polarizzazione, creando un ambiente molto fertile per la selezione dei titoli.