Contro la povertà il ministero del Lavoro Giuliano Poletti, lancia il Sostegno per l’inclusione attiva (Sia), una misura destinata alle famiglie in difficoltà, che dovrebbe assicurare 320 euro a nucleo familiare, il reddito di inclusione prevede aiuti per circa 1 milioni di beneficiari.
Beneficiari del reddito di inclusione per combattere la povertà
La domanda per l’ottenimento del Sostegno per l’inclusione attiva (SIA) potranno essere presentate a partire dal 2 settembre. Il beneficio avrà cadenza bimestrale per un ammontare di 80 euro mensili per membro familiare, per un massimo di 400 euro nel caso di nuclei con 5 o più componenti.
Per ottenere il beneficio bisognerà soddisfare determinati requisiti economici:
- Isee inferiore o uguale a 3 mila euro;
- presenza di almeno di 1 minorenne, oppure di un figlio disabile o ancora di una donna in stato di gravidanza.
Inoltre, i beneficiari dovranno aderire a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, una sorta di accompagnamento per uscire dalle condizioni di povertà.
Assegno di povertà 2016: da 320 a 400 euro a famiglia
Contro la povertà: reddito di inclusione con progetto di attivazione sociale
La condizione per poter beneficiare del Sostegno per l’inclusione attiva e che tutti i componenti delle famiglie dovranno impegnarsi nella ricerca di un lavoro, ma anche nel raggiungimento di obiettivi di istruzione o sanitari: frequenza scolastica, vaccinazione.
La domanda per accedere al SIA, dovrà essere presentata dai primi di settembre, per ogni domanda sarà effettuata una valutazione, assegnando un punteggio a seconda dei carichi familiari e dei redditi.
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Poletti spiega il SIA – reddito di inclusione
Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti spiega che:”Il Sia, il Sostegno per l’Inclusione Attiva, è un ponte, uno strumento di anticipazione al reddito di inclusione. Il via libera che segna la prima tappa in vista della attuazione del Piano nazionale di lotta alla povertà e all’esclusione sociale e all’introduzione nel nostro Paese, per la prima volta nella storia, di una misura unica nazionale specificamente dedicata: il reddito di inclusione, si adotterà una scala di valutazione del bisogno per raggiungere i più bisognosi, superando l’approccio categoriale”.