Siamo il paese del terzo debito pubblico più alto al mondo, è vero, ma la ricchezza delle famiglie italiane è tradizionalmente solida e anche quest’anno viene confermata dalle cifre dell’Eurostat, relative al 2015 e che prendono in considerazione solo gli assets finanziari. Iniziamo con una precisazione: la finanza non è il piatto forte degli investimenti degli italiani, concentrati più che altro in assets tangibili, come il settore immobiliare. Eppure, nonostante le famiglie italiane non la prediligano, si piazzano meglio della media europea e di altre grandi economie UE pure in quest’ambito.
Le famiglie europee nel 2015 detenevano assets finanziari per complessivi 33.529 miliardi di euro, pari al 227,9% del pil UE. Allo stesso tempo, risultavano gravate di debiti di natura finanziaria per il 69,4% del pil, ovvero 10.208 miliardi di euro. Pertanto, la ricchezza finanziaria netta nella UE dei privati ammontava al 158,5% del pil. (Leggi anche: Ricchezza delle famiglie italiane in 20 anni è più che raddoppiata e resta solida)
Ricchezza finanziaria famiglie tornata ai livelli pre-crisi
Nell’arco dell’ultimo decennio, abbiamo assistito a un calo della ricchezza finanziaria fino al 181% del pil nel 2008, anno dell’esplosione della crisi finanziaria globale, ma anche a un successivo recupero ai livelli attuali, che risultano leggermente superiori a quelli toccati nel 2006. Costante, invece, appare il livello di indebitamento complessivo in rapporto al pil.
Quanto alle economie, dove le famiglie detengono maggiore ricchezza finanziaria rispetto al pil, troviamo: Olanda (324,5%), Regno Unito (324,1%), Belgio (308,6%) e Danimarca (304,6%). Viceversa, i membri UE, in cui le famiglie risultano maggiormente oberate da debiti finanziari, sono: Cipro (147,4%), Danimarca (133%) e Olanda (123,9%).