C’è davvero la riforma delle pensioni 2023 perfetta? Ovverosia, perfetta non solo per il lavoratori che vogliono programmare il ritiro, ma anche per il Governo guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi?
La domanda per la riforma delle pensioni 2023 perfetta è d’obbligo. In quanto occorre trovare la quadra per il prossimo anno. Ed evitare così, con una riforma strutturale della previdenza pubblica, che le misure di pensionamento anticipato siano sempre frutto di proroghe o di misure tampone. Come la Quota 102 che, come evoluzione della Quota 100 andata a scadenza il 31 dicembre scorso, ad oggi è attiva giusto per tutto il 2022.
La riforma delle pensioni 2023 perfetta per i lavoratori e per il Governo Draghi, come trovare la quadra
Ed il tutto fermo restando che, ad oggi, a causa della guerra in Ucraina e della crisi energetica in realtà la riforma delle pensioni 2023 è l’ultimo dei pensieri del Governo Draghi con tutti questi rischi che l’Italia corre.
Detto questo, il Governo Draghi nel DEF non ha scoperto le carte. Proprio sulla riforma delle pensioni a partire dal 2023. In quanto dal febbraio scorso, a causa della guerra in Ucraina, le priorità sono cambiate come sopra accennato. E di riflesso si è interrotto pure il confronto tra l’Esecutivo ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil.
Quando sarà ripristinato il dialogo Governo-Sindacati sulla revisione strutturale della previdenza pubblica?
Il dialogo per la riforma delle pensioni 2023 perfetta potrebbe già riprendere dopo le festività pasquali. Con il Governo che in tal caso andrebbe a riprogrammare gli incontri con i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Ma in realtà tutto potrebbe essere rinviato ancora per un po’. Dato che attualmente il premier Draghi è impegnato a siglare nuovi accordi sul gas al fine di sostituire quello proveniente dalla Russia.