La rivoluzione di Ikea nonostante il coronavirus: più negozi fisici in centro città

Ikea non si arrende allo shopping online, vuole aprire 50 nuovi store nel mondo.
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4 anni fa
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ikea mobili usati

Mentre l’e-commerce ha sempre più successo e molti negozi fisici stanno puntando sempre più allo shopping online, Ikea continua ad investire sui negozi fisici e ha annunciato l’apertura di 50 nuovi store nel mondo entro il 2020. 

La rivoluzione di Ikea, puntare ai negozi fisici

Nonostante tra gennaio ed agosto Ikea aveva comunicato un calo del 4% delle vendite, per una cifra pari a 39,6 miliardi, i risultati sono stati comunque migliori delle aspettative e questo ha portato la catena dell’arredamento low cost a voler aprire altri store, che vanno ad aggiungersi alle 445 insegne già presenti.

Secondo Jesper Brodin, numero uno di Ingka Group, i clienti appena finito il lockdown avevano subito riaffollato i negozi e questo dimostrerebbe che c’è ancora voglia di recarsi negli store fisici con lunghe code all’ingresso e vendite tutto sommato buone. Addirittura, Ikea vorrebbe restituire ai governi gli aiuti ricevuti in questi mesi.

Il successo di Ikea, nonostante il periodo nero scatenato dalla pandemia, è dovuto alla necessità delle famiglie di rivedere gli spazi domestici: 

“Quest’anno le famiglie hanno trasformato le cucine in scuole, le camere da letto in uffici e i cortili in parchi gioco. Abbiamo riscoperto insieme la casa come un posto dove lavorare, rilassarsi e socializzare. Viviamo tempi incerti, siamo tutti più attenti alle spese e stiamo passando più tempo a casa: ed è qui che arriva Ikea. La nostra passione è offrire ai clienti mobili e complementi d’arredo funzionali e soluzioni a prezzi bassi”.

Negozi in centro città

Per questo motivo Ikea punta ancora ai negozi fisici, una vera e propria rivoluzione che prevede l’apertura di negozi nei centri delle città e in formato ridotto, rispetto ai grandi store situati nelle zone industriali dei grandi centri urbani. L’intenzione è quella di mixare store più grandi a negozi piccoli situati vicino a dove la gente lavora e vive, negozi dove si potrà anche noleggiare mobili e pianificare arredi.

Un futuro già scritto, insomma, per il colosso dell’arredo low cost svedese. 

Vedi anche: H&M, Ikea, Zara e la crisi per il coronavirus: grandi catene ‘a rischio’
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