Cos’è la classe media?
Anzitutto, cos’è la classe media? Una reale definizione forse non esiste. Dalla Seconda Guerra Mondiale, o meglio, dalla nascita della società industriale, per essa intendiamo solitamente quell’80% circa della popolazione, che sta nel mezzo tra la fascia meno fortunata (generalmente, intorno al 10-15%) e quella più agiata (sul 5%). Al suo interno, la classe media è molto eterogenea, andando dall’impiegato o anche dall’operaio specializzato al professionista e al piccolo e medio imprenditore.
Gli stili di vita all’interno della classe media sono abbastanza variegati, in funzione del reddito, ma grosso modo essa svolge una funzione aggregante nella società, perché è alla base dei valori su cui viene modellata la convivenza civile di uno stato.
Le cause della crisi d’identità della classe media
La classe media italiana che scompare, quindi, è allarmante e per diverse ragioni. In prima analisi, perché verrebbe meno il collante che tiene unito un paese come l’Italia, che già abbonda di divisioni (tra Nord e Sud, tra settore pubblico e privato, tra destra e sinistra, tra vecchie e nuove generazioni, tra elites e cittadini comuni, etc.) e, soprattutto, il motore che ha generato ricchezza e prosperità dalla nascita della Repubblica; secondariamente, perché in assenza di una classe media, si perdono punti di riferimento a cui appigliarsi nel dibattito pubblico, non si hanno più prospettive certe e una visione coerente del futuro; terzo, perché se la parte meno fortunata della classe media collassa verso il basso, la polarizzazione sociale diverrebbe drammatica e con conseguenze serie sul piano economico, ma anche politico-istituzionale.
Prima di sviluppare velocemente i suddetti punti, chiediamoci quali siano le cause di questa quasi estinzione.