Questa settimana, il Bund a 10 anni della Germania è salito a un rendimento massimo del -0,0775%, il più alto da due anni e mezzo a questa parte. Ma già stamattina risultava offrire -0,19%, allontanandosi di gran lunga dall’area dei rendimenti positivi. Tutto questo, malgrado l’inflazione tedesca a ottobre sia salita al 4,6%, ai massimi da inizio anni Novanta.
In questo panorama, i Bund stanno rimanendo sempre più isolati con i loro rendimenti negativi. Nei giorni scorsi, i titoli di stato decennali dell’Olanda sono risaliti sopra lo zero, pur scendendo nuovamente sotto di esso nelle ultime sedute.
I rendimenti negativi dei Bund risalgono
I Bund offrono rendimenti negativi fino alla scadenza dei 20 anni. Ma fino a due mesi e mezzo fa, persino la scadenza dei 30 anni era ancora negativa. Dunque, anche il mercato sovrano tedesco ha accusato il colpo, pur rimanendo iper-comprato. Difficile immaginare, tuttavia, che il Bund 2050 zero coupon possa permettersi ancora a lungo di restare ai livelli di prezzo attuali. Oggi, quota in area 96 centesimi, corrispondenti a un rendimento lordo di circa lo 0,15%.
A tutti gli effetti, parliamo di un rendimento insostenibile, specie in una fase di così veloce reflazione. Prima che la BCE virasse verso una politica ultra-accomodante nel 2015, il Bund a 30 anni viaggiava su livelli di rendimento attorno al 2,5%. Successivamente, tra alti e bassi ha toccato massimi attorno all’1,3%. E stiamo parlando di anni di bassa inflazione, non di crescita dei prezzi al consumo prossima al 5%.
Se anche solo il Bund 2050 dovesse offrire l’1%, la quotazione dovrebbe perdere oggi come oggi poco meno del 19%. Immaginando una drastica, quanto al momento improbabile risalita al 2%, sprofonderebbe finanche del 35%. Il tracollo è dovuto al fatto che non esiste alcuna cedola per questo bond a frenare la caduta dei prezzi con il rialzo dei rendimenti.