Ci sono due notizie sulla Superlega in questi giorni. La prima è che il governo Draghi si è ufficialmente schierato con la UEFA contro l’ipotesi di creare un circuito di calcio esclusivo e non meritocratico. Una decisione, che non avrebbe granché a che spartire con le reali vedute di Palazzo Chigi sul tema, quanto alla necessità di ricevere sufficienti appoggi in Europa alla candidatura dell’Italia per organizzare gli europei nel 2028.
La seconda notizia ce la riporta il Financial Times, secondo cui Juventus, Real Madrid e Barcellona stanno portando UEFA e FIFA dinnanzi alla Corte di Giustizia UE.
Superlega e libertà di mercato
In altre parole, i fondatori della Superlega credono che il calcio possa e debba essere sottoposto alla sentenza Bosman, quella che ha imposto la concorrenza nei servizi UE. La UEFA non avrebbe titolo per impedire a un altro soggetto di entrare sul mercato del calcio europeo. E questo incide per l’1% del PIL UE, per cui sarebbe evidente che si tratti di un’attività economica a tutti gli effetti. Non solo: la deroga al principio della concorrenza è permessa dal diritto comunitario solo in difesa di interessi generali primari. Quale sarebbe l’interesse da difendere nel caso specifico?
Una vittoria della Superlega in tribunale appare più che probabile, pur affatto scontata. La UEFA eccepirà di difendere il calcio nella sua qualità di sport fondato su principi meritocratici e sull’equità.
Il fattore Brexit
Il fattore critico sarà la politica. E’ stata la politica ad avere affossato la Superlega in aprile, per l’esattezza quella inglese ad opera del premier Boris Johnson. Downing Street minacciò i sei club aderenti di espropriare le rispettive proprietà straniere ed espellerle dalla Premier League. Perché tanto livore contro la Superlega? Qualcuno maligna che il nuovo torneo avrebbe assunto un significato “europeista” inviso a un noto esponente della Brexit. E perché mai sarebbe stata più europeista la Superlega dei campionati UEFA?
In realtà, la questione è molto più prosaicamente economica. La Premier League fattura qualcosa come 6,7 miliardi di euro in una stagione, il triplo della Serie A. Deve il suo enorme successo all’assenza di campionati nazionali ugualmente appetibili in Europa. Il concetto di Superlega minerebbe alle basi di tale appeal. Un gruppo di grandi squadre organizzerebbe un torneo autonomo, attirando ascolti, seguito e investimenti dai campionati, compresa la stessa Premier League, che senza le sei big (Manchester City, Manchester United, Chelsea, Liverpool, Tottenham e Arsenal) resterebbe ben poca roba.
Ora, immaginate cosa accadrebbe al calcio europeo se la Superlega vincesse in tribunale contro la UEFA. I governi comunitari non avrebbero più titolo per sproloquiare contro di essa, anzi sarebbero tenuti a uniformarsi alle decisioni della Corte di Giustizia.