Disoccupazione Svezia alta tra immigrati
Ma oltre al comparto immobiliare, a preoccupare la politica svedese c’è anche il mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione è attualmente al 7,8%, gli stessi livelli lasciati in eredità un anno e mezzo fa dal governo di centro-destra dell’ex premier Friedrik Reinfeldt, ma le percentuali sono molto variabili, a seconda che riguardino i “nativi” o gli immigrati. Tra gli svedesi doc i disoccupati sono appena il 4,7%, mentre tra quelli nati fuori dal paese risultano al 21,4%, quasi 5 volte tanto.
Scontro su politiche immigrazione
E’ scontro anche su come dovrebbe realizzarsi l’integrazione professionale. Il governo è contrario al modello britannico, basato su salari d’ingresso più bassi, mirando più su iniziative d’inclusione sociale, come corsi gratuiti di lingua svedese e stage presso società pubbliche. Che basti a ridurre il gap tra svedesi e immigrati appare alquanto dubbio. Nel frattempo, la buona notizia per Stoccolma sta nella risalita dell’inflazione allo 0,8% a febbraio dallo 0,4% di inizio anno, il balzo maggiore dal giugno del 2012. Lo spettro della deflazione sembra allontanarsi, nonostante la corona svedese sia rimasta sostanzialmente stabile contro l’euro quest’anno e su base annua si sia apprezzata dell’1,7%. Un’altra conferma, se ve ne fosse ancora bisogno, che la leva del cambio impatta sempre meno sui prezzi e che pure in un ambiente di inflazione prossima allo zero è possibile registrare una crescita economica da boom.