I dati di ieri diffusi dalla banca centrale svizzera, la Schweizerische National-Bank (SNB), dimostrano chiaramente che l’istituto è tornato sul mercato del cambio per indebolire il franco svizzero, specialmente acquistando euro. Nella settimana conclusasi il 24 aprile, i depositi a vista presso la SNB sono cresciuti di 1,9 miliardi sulla settimana precedente a 385,9 miliardi di franchi. Le variazioni dei depositi a vista delle banche presso l’istituto centrale sono considerate indicative dell’intervento di quest’ultimo sul mercato dei cambi. Infatti, acquistando valuta straniera, la SNB cede in contropartita franchi alle banche, che li riportano a Zurigo in forma di depositi.
APPROFONDISCI – La Svizzera torna a indebolire il cambio tra franco ed euro, quali altri interventi? La scorsa settimana, il cambio tra l’euro e il franco era arrivato ai minimi degli ultimi degli ultimi 3 mesi a un rapporto di 1,02. Grazie agli interventi, al momento è tornato quasi a 1,05, a 1,0462, in prossimità del range 1,05-1,10, presumibilmente il nuovo obiettivo del governatore
Thomas Jordan come cambio minimo non ufficiale. Il 15 gennaio scorso, la SNB ha annunciato l’abbandono della difesa del cambio minimo con la moneta unica di 1,20, tagliando i tassi già negativi sui depositi delle banche presso di essa a -0,75%. Nelle ultime settimane si è parlato dell’ipotesi che possa lanciare un suo QE, acquistando titoli di stato per aumentare il grado di liquidità, mentre giovedì ha esteso i depositi soggetti ai
tassi negativi per indebolire il franco. Un paio di settimane fa, la Svizzera è stato il primo paese al mondo ad avere emesso nella storia un bond decennale con rendimento negativo, a conferma delle attese rialziste che gli investitori continuano ad avere sulla valuta elvetica.
APPROFONDISCI – La Svizzera estende i tassi negativi per indebolire il franco, ma basterà?