La tregua sulla guerra dei dazi gioverà agli USA o all’Europa?

La tregua sui dazi favorisce gli Stati Uniti nel breve periodo, mentre l’Europa rinvia le contromisure e punta al dialogo.
2 settimane fa
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È ufficiale: la guerra commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti è temporaneamente sospesa grazie a una tregua sui dazi. La Commissione UE ha infatti deciso di rinviare per 90 giorni l’introduzione dei dazi su una serie di prodotti americani, che erano stati annunciati come risposta a una nuova misura protezionistica adottata da Washington. L’obiettivo è chiaro: evitare un’escalation e cercare una soluzione negoziale.

Tutto nasce dal piano americano di imporre dazi sulle importazioni europee di acciaio e alluminio. La motivazione fornita è la lotta contro la sovraccapacità produttiva e le pratiche commerciali scorrette di Paesi terzi – in primis la Cina. Tuttavia, nella misura americana finivano dentro anche prodotti provenienti dall’Unione Europea, nonostante quest’ultima sia considerata un’alleata storica degli Stati Uniti e non un attore sleale sul piano commerciale.

La Commissione UE aveva risposto minacciando dazi su una lunga lista di prodotti americani, tra cui burro di arachidi, mais dolce, succo d’arancia e tabacco. Ma ora Bruxelles ha deciso di sospendere per tre mesi queste contromisure, nella speranza di trovare un’intesa che scongiuri un nuovo ciclo di ritorsioni.

Un gesto distensivo o un segnale di debolezza?

La sospensione dei dazi europei rappresenta un chiaro segnale di apertura verso Washington. È un tentativo di smorzare la tensione e riaprire il dialogo, evitando che un conflitto commerciale danneggi le imprese e i consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico. Ma a trarne vantaggio nel breve termine sembrano soprattutto gli Stati Uniti.

Infatti, mentre l’Europa ha scelto di rinviare le sue misure, gli USA non hanno ancora ritirato i dazi sulle importazioni europee di acciaio e alluminio.

In pratica, i prodotti americani continuano a entrare in Europa senza barriere aggiuntive, mentre quelli europei restano soggetti a restrizioni. Il vantaggio è quindi squilibrato: le aziende americane evitano le ritorsioni europee e mantengono l’accesso a un mercato ampio e redditizio.

Tregua dazi, chi ci guadagna di più?

In questa fase iniziale della tregua, gli Stati Uniti sembrano beneficiarne maggiormente. L’Europa ha fatto il primo passo per disinnescare il conflitto, ma non ha ancora ottenuto in cambio una sospensione delle misure americane. Questo crea un vantaggio competitivo per i produttori statunitensi, che possono continuare a esportare senza ostacoli, mentre l’industria europea dell’acciaio e dell’alluminio resta penalizzata.

Tuttavia, la mossa europea potrebbe rivelarsi strategica nel medio periodo. Rinviando l’applicazione dei dazi, l’UE si presenta come partner responsabile e disponibile al dialogo. Questo atteggiamento potrebbe rafforzare la posizione negoziale di Bruxelles nei colloqui futuri, soprattutto se gli USA saranno messi sotto pressione anche da altri attori internazionali.

Nel breve periodo, la tregua sulla guerra dei dazi genera un vantaggio netto per gli Stati Uniti, che evitano le contromisure europee e non offrono concessioni immediate. L’Europa, però, guadagna tempo e credibilità, puntando su una soluzione diplomatica che – se ben gestita – potrebbe riequilibrare la situazione nei prossimi mesi.

I punti più importanti.

  • La UE sospende per 90 giorni i dazi su prodotti USA, ma gli USA mantengono i loro.
  • Le imprese americane ne traggono vantaggio immediato, evitando le contromisure.
  • L’Europa punta su un’intesa futura, ma per ora il guadagno è più per Washington.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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