Lagarde torna sul rialzo dei tassi BCE e la Croazia nell’euro le darà una mano

La Croazia entra nell'euro domani, mentre il governatore della BCE continua a segnalare nuovi aumenti dei tassi d'interesse.
2 anni fa
1 minuto di lettura
Croazia nell'euro da domani

Il club dell’unione monetaria si allarga. Da domani, la Croazia entra nell’euro dopo il via libera definitivo ottenuto dalla Commissione europea nel luglio scorso. I membri dell’Eurozona salgono così a 20. L’ingresso arriva in un momento particolare per l’area. Nelle scorse ore, il governatore della Banca Centrale Europea (BCE), Christine Lagarde, ha confermato con una dichiarazione pubblica che ci saranno nuovi rialzi dei tassi per impedire che le aspettative d’inflazione si disancorino. A tale fine, ha spiegato, bisognerà arrestare la corsa dei salari.

A novembre, pur in calo dal 10,6% di ottobre, l’inflazione nell’Eurozona è rimasta in doppia cifra, cioè al 10,1%.

In Croazia va anche peggio. L’inflazione è al 13,5%. L’ingresso nell’euro per Zagabria, però, non sarà un vero choc. Gran parte dei debiti e dei depositi dei risparmiatori è già denominata nella moneta unica. Subito dopo l’indipendenza e l’uscita dal comunismo, la kuna era rimasta agganciata sin dagli anni Novanta al marco tedesco prima e all’euro successivamente. Ma la Croazia nell’euro modifica la geopolitica in seno al board della BCE.

Croazia nell’euro aiuta Lagarde

Pur essendo quasi ai confini con l’Italia, il paese è stato risucchiato nella sfera d’influenza germanica dopo l’ingresso nell’Unione Europea nel 2013. Il governatore Boris Vujcic, strenuo sostenitore dell’aggancio all’Eurozona, difficilmente debutterà a Francoforte schierandosi contro la politica monetaria di Lagarde. Molto più probabile che ne sosterrà gli sforzi per combattere l’alta inflazione, forte di alcune condizioni finanziarie relativamente positive. Il rapporto tra debito e PIL in Croazia è di poco superiore all’80%, mentre i rendimenti dei bond a 10 anni sfiorano il 3,75%. Numeri molto più bassi dell’Italia.

In sostanza, la Croazia nell’euro parte con uno spread sotto 120 punti base. Non ha l’assillo dell’Italia di contenere il rialzo dei tassi BCE per frenare la corsa dei rendimenti.

Anzi, la ridenominazione dell’intero debito pubblico in euro può far affluire ulteriori capitali anche nei prossimi mesi, a tutto beneficio dei prezzi. In altri termini, Lagarde avrà un amico in Zagabria. Non che gliene servisse uno di dimensioni così piccole, ma certamente la bilancia penderà ancora di più dalla sua parte alle riunioni del board. Il sistema delle alleanze politiche la favorisce.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

ti bollo auto
Articolo precedente

Per chi vale lo stralcio del bollo auto

Buoni fruttiferi postali, conti deposito o libretto postale?
Articolo seguente

Se investo 20000 euro nei buoni fruttiferi postali di medio-lungo periodo, quanto ci guadagno?