Lavorare all’estero non è una prerogativa (o una scelta forzata) di giovanissimi o neo laureati, anzi. Secondo le ultime ricerche sul tema sono sempre più numerosi gli over 40 anni che, rimasti senza lavoro, decidono di inviare il cv fuori dall’Italia mettendosi in gioco e pronti a cambiare vita. Ecco come sono cambiati i numeri dell’emigrazione dei non più giovanissimi ma anche come cambiano prospettive e aspettative.
Lavorare all’estero: i numeri della migrazione grigia
Secondo i dati della Cna, il numero di persone tra i 40 e i 50 anni che tra il 2008 e il 2014 è raddoppiato (da 7.700 a 14.300).
Rispetto ad un trentenne o ad un ventenne le difficoltà nel lasciare l’Italia, gli affetti e rimettersi in gioco imparando un’altra lingua, ambientandosi in un posto nuovo e magari facendo un lavoro senza esperienza, sono intuitivamente più grandi.
E diverse sono anche le mete più gettonate: se i giovani preferiscono Berlino e Londra, tra gli over 40 che emigrano le destinazioni con più appeal sono quelle che offrono un potenziale in crescita esponenziale, come Cina o alcuni Stati del Sud America ma anche gli Emirati Arabi.
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