Negli ultimi anni, il tema del cumulo tra pensione e redditi da lavoro ha acquisito crescente rilevanza. Anche perché in molti casi l’importo della pensione non è sufficiente ad arrivare a fine mese.
La normativa italiana, dal 2009, consente ai pensionati di combinare i propri redditi da lavoro, sia dipendente che autonomo, con la pensione. Tuttavia, non tutte le situazioni sono così semplici e lineari. Esistono infatti delle eccezioni e limitazioni che variano a seconda del tipo di pensione percepita.
Per chi desidera continuare a lavorare una volta raggiunto il pensionamento, è essenziale comprendere queste sfumature per evitare complicazioni.
Lavoro con pensione vecchiaia: libertà quasi totale
Chi ha raggiunto l’età pensionabile e ha ottenuto la pensione di vecchiaia (da non confondere con assegno sociale) può, in linea di massima, continuare a lavorare senza grosse restrizioni. Per i lavoratori dipendenti, c’è una condizione imprescindibile: al momento del pensionamento, è necessario interrompere il rapporto di lavoro in corso. Questo non significa però che non possano riprendere a lavorare successivamente. Infatti, una volta cessato il rapporto di lavoro, possono intraprendere una nuova attività lavorativa senza compromettere il diritto all’uscita.
I lavoratori autonomi, invece, godono di maggiore flessibilità. Non sono obbligati a cessare l’attività lavorativa per ottenere quella di vecchiaia, e possono continuare a esercitare la loro professione senza interruzioni. Questa libertà rende la pensione di vecchiaia particolarmente vantaggiosa per coloro che vogliono mantenere un’attività professionale anche in età avanzata.
Pensione anticipata e limitazioni
Diversa è la situazione per chi percepisce una pensione di anzianità o anticipata. In questi casi, il cumulo è soggetto a restrizioni ben precise.
Le pensioni ottenute attraverso il sistema delle cosiddette “quote” (Quota 100, Quota 102 e Quota 103) presentano limitazioni significative. Il pensionato non può cumulare integralmente l’assegno mensile con altri redditi lavorativi, a meno che non si tratti di lavoro autonomo occasionale, e comunque entro un limite ben definito: 5.000 euro lordi annui.
Superata questa soglia, oppure nel caso in cui vengano percepiti altri redditi da lavoro, la pensione viene sospesa per l’intero anno in corso. È importante sottolineare che la sospensione non equivale a una revoca, e il pagamento dell’assegno mensile riprenderà regolarmente l’anno successivo, purché vengano rispettate le condizioni imposte dalla normativa.
Le restrizioni legate al cumulo tra anticipata e redditi da lavoro vengono meno al raggiungimento dell’età pensionabile di vecchiaia, attualmente fissata a 67 anni. Superato questo limite, anche chi è uscito dal mondo lavorativo con l’anticipata può lavorare senza più vincoli, potendo cumulare liberamente la pensione con i propri redditi lavorativi.
Pensione anticipata per lavoro precoce: nessuna possibilità di lavorare
Una situazione ancora più stringente è riservata ai titolari dell’anticipata per lavoro precoce. Questi soggetti, infatti, non possono svolgere alcuna attività lavorativa dal momento in cui iniziano a percepire la pensione fino a quando non maturano i requisiti contributivi necessari per accedere alla pensione anticipata ordinaria.
Attualmente, questi requisiti ammontano a 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e a 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Solo una volta raggiunti questi requisiti contributivi, i pensionati precoci possono eventualmente riprendere a lavorare.
Per chi sta considerando la possibilità di lavorare durante la pensione, è fondamentale conoscere, dunque, le regole che disciplinano il cumulo con redditi da lavoro. Sebbene la normativa italiana abbia aperto la strada a maggiori possibilità in questo senso, esistono ancora diverse eccezioni che possono influire significativamente sulle decisioni personali e professionali. Il concetto di “lavorare con pensione” non è priva di insidie e richiede una pianificazione attenta e informata.
Riassumendo…
- Pensione di vecchiaia: libertà di lavorare, ma i dipendenti devono cessare il rapporto lavorativo attuale.
Lavoratori autonomi: possono continuare l’attività senza interrompere al raggiungimento della pensione di vecchiaia. - L’anticipata (sistema Quote): limitato il cumulo con redditi lavorativi, sospensione se superato limite di 5.000 euro per lavoro autonomo occasionale.
- Età pensionabile: superati i 67 anni, nessuna restrizione al cumulo con reddito.
- Pensione per Lavoro Precoce: nessuna attività consentita fino al raggiungimento dei requisiti contributivi.