Il governo starebbe lavorando ad una norma che consenta di superare l’attuale meccanismo del cumulo parziale tra lavoro stagionale e reddito di cittadinanza.
Il problema è ormai noto da tempo, i percettori del sussidio hanno una bassa convenienza economica nell’accettare un lavoro stagionale. Secondo alcuni osservatori, questa situazione sarebbe una delle cause dell’attuale fenomeno per il quale mancherebbero circa 300.000 posti di lavoro per la stagione estiva. Posti che i datori di lavoro non riescono ad occupare.
Il problema è che, come spiegato già in diverse occasioni, il reddito da lavoro pesa per l’80%.
Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, intervenuto al question time alla Camera del 22 giugno 2022, ha reso noto che sono allo studio alcune modifiche che permetteranno di superare questo problema. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Reddito di cittadinanza e lavoro stagionale, il governo sta studiando una norma ad hoc per superare l’attuale cumulo
Il governo e, in particolare, i Ministri del Lavoro, Andrea Orlando, dell’Economia e delle Finanza, Daniele Franco, e del Turismo, Massimo Garavaglia, starebbero lavorando a stretto giro ad una norma per superare l’attuale meccanismo del cumulo parziale tra reddito di cittadinanza e lavoro stagionale.
L’ipotesi è quella di mantenere una parte del sussidio in misura maggiore rispetto a quanto previsto attualmente a tutti i percettori che iniziano un nuovo lavoro stagionale, anche per i soli mesi estivi.
In particolare, potrebbe essere riconsiderata la proposta della sociologa Chiara Saraceno, a capo del gruppo di lavoro voluto dal Ministro Orlando, che consiste in un taglio dell’assegno di cittadinanza del 60 per cento (attualmente è all’80 per cento) senza limiti di tempo se si ha un reddito da lavoro.
Il Ministro del turismo, Massimo Garavaglia, si era spinto anche oltre, parlando di una soglia del 50 per cento.
Ovviamente, allo stato attuale si tratta di semplici indiscrezioni. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda.