Il lavoratore in malattia non potrebbe andare liberamente in vacanza ovviamente. Le visite fiscali, peraltro con i nuovi paletti su orari e controlli, servono proprio a combattere l’assenteismo sanzionando le finte malattie. Fatta questa premessa verrebbe istintivo pensare che se il lavoratore in malattia se ne va al mare può essere licenziato. Eppure non sempre è così.
Una recente sentenza della Cassazione ha infatti giudicato illegittimo il licenziamento del lavoratore in malattia “pizzicato” al mare al di fuori degli orari di visita fiscale.
Oltre le fasce di reperibilità infatti il dipendente in malattia è libero di svolgere le normali azioni quotidiane, incluso andare al mare, a patto che questo non comprometta il suo stato di salute rendendo più difficile e duraturo il suo miglioramento. Facendo un esempio classico:
può essere licenziato in tronco il lavoratore che, a casa per mal di schiena, viene sorpreso a sollevare pesi in giardino. Occorre quindi valutare la motivazione della malattia e se l’azione esercitata fuori di casa possa essere pregiudizievole per la salute. Ma l’onere di questa
prova ricade sul datore di lavoro. In linea di massima quindi possiamo concludere, insieme alla Suprema Corte e sulla linea di quanto emerge dal dispositivo della sentenza, che il lavoratore malato può anche concedersi passeggiate in riva al mare. Anzi il mare offre molti
benefici per la salute quindi potrebbe anche essere considerato curativo. Certo non possiamo negare che il confine in questi casi sia labile e che il rischio che qualcuno ne approfitti in malafede è piuttosto alto. Ma questa è la normativa, volta a tutelare i diritti dei lavoratori in malattia che, non per questo possono essere costretti a restare barricati in casa 24 ore su 24.
Già in altri articoli avevamo visto ad esempio che il lavoratore assente per malattia può svolgere un altro lavoro se questo non compromette il suo stato di salute.
Il ragionamento alla base è esattamente lo stesso: che si vada al mare o si lavori in questa prospettiva poco conta insomma.