Continuano indagini e denunce che portano alla luce truffe 110, ossia illeciti compiuti nell’ambito di lavori edili ammessi al supebonus.
Illeciti che emergono anche da uno degli ultimi servizi mandati in onda dalla famosa trasmissione di canale 5, “Striscia la Notizia”. L’inviato speciale, Moreno Morello si è dedicato all’utilizzo dei vari materiali (isolanti e non) utilizzati dalle imprese nei lavori.
Alcuni dati ufficiali sulle truffe 110
In ambito truffe 110, ricordiamo che dati “ufficiali” e preoccupanti emergevano nell’audizione tenutasi, nello scorso mese di febbraio, sul decreto Sostegni ter da parte del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.
Questi alcuni numeri.
L’attività di analisi e controllo condotta ha consentito di individuare, all’Amministrazione finanziaria e alla Guardia di finanza, un ammontare complessivo di crediti d’imposta inesistenti di 4,4 miliardi di euro. In particolare:
- 160 milioni di euro sono stati sospesi e scartati dall’Agenzia sulla piattaforma “cessione crediti”, per effetto delle disposizioni introdotte con il Decreto anti-frode (decreto-legge n. 157 del 2021), che consente all’Agenzia stessa di effettuare tale controllo preventivo in presenza di profili di rischio
- 2,3 miliardi sono oggetto di sequestri preventivi da parte dell’Autorità giudiziaria, a seguito di segnalazione dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di finanza;
- i restanti importi sono oggetto di indagini in corso e di richieste di sequestro preventivo inoltrate alle competenti Autorità giudiziarie.
Il committente resta sanzionabile
Numeri molto allarmanti, che hanno indotto il legislatore a mettere in campo strumenti di contrasto, come ad esempio il blocco delle cessioni a cascata (e la previsione di un numero massimo di cessioni oltre che limitare i destinatari solo a particolari soggetti).
Ora, l’inviato di Striscia la Notizia, ha portato alla luce un qualcosa che già era nell’aria. Ossia l’utilizzo, nei lavori, di materiali non conformi alla normativa. Quindi, lavori eseguiti ad un prezzario più alto rispetto alla qualità dei materiali (isolanti e non) utilizzati.
In conseguenza di ciò scattano sanzioni a carico del committente stesso (il quale anche se ignaro resta sanzionabile). Conseguenze anche per gli asseveratori, verso i quali, ultimamente, inasprisce altresì il quadro sanzionatorio.
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