È possibile beneficiare del bonus ristrutturazione in caso di lavori in casa con familiare in comodato? Come canta Max Pezzali con il brano Sei fantastica: “Luce in fondo al tunnel, boccata d’aria limpida. Parole, musica, casa dolce casa, un po’ città, un po’ isola”.
La casa è per ognuno di noi un importante punto di riferimento. È il posto in cui possiamo staccare la spina dalla routine quotidiana e dedicarci ai nostri affetti più cari.
Considerando l’importanza dell’abitazione è normale che ogni persona desideri renderla particolarmente accogliente e in linea con i propri gusti ed esigenze.
Bonus ristrutturazione, le novità a partire dal 2025
La Legge di Bilancio 2025 porta con sé delle novità per quanto riguarda il bonus ristrutturazione. In particolare la manovra prevede di prorogare tale agevolazione, introducendo importanti cambiamenti alle aliquote. Salvo ulteriori modifiche apportate con i vari emendamenti, infatti, a partire dal 1° gennaio 2025 verrà riconosciuto un’agevolazione per la prima casa pari al 50% delle spese effettuate, fermo restando il tetto di 96 mila euro. Tale quota scenderà a quota 36%, fermo restando il limite di 96 mila euro, negli anni 2026 e 2027. La percentuale sarà più bassa per le seconde case. Entrando nei dettagli verrà riconosciuta una detrazione pari al 36% per le spese effettuate nel 2025. Tale percentuale sarà pari al 30% per le spese effettuate nel 2026 e nel 2027. Anche per quanto riguarda le seconde case bisognerà fare i conti con il tetto massimo di 96 mila euro per unità immobiliare.
Lavori in casa con familiare in comodato: occhio al bonus
Per beneficiare del cosiddetto bonus ristrutturazione bisogna rispettare determinati requisiti.
“Al verificarsi di determinate condizioni, la normativa in materia di detrazione per il recupero del patrimonio edilizio riconosce anche ai familiari conviventi del proprietario dell’immobile oggetto degli interventi la possibilità di usufruire della detrazione indicata dall’articolo 16-bis del Tuir (pari, attualmente, al 50% delle spese sostenute). Per familiari si intendono il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado. Per usufruire della detrazione sono richiesti, al momento del sostenimento della spesa, lo status di convivenza e la disponibilità dell’abitazione su cui si effettuano gli interventi“.
Soltanto se sussistono le condizioni poc’anzi citate è possibile beneficiare del bonus ristrutturazione, in caso contrario no. In particolare, nel caso oggetto del quesito, il contribuente non può portare in detrazione eventuali spese sostenute sull’immobile di proprietà della moglie convivente, perché i lavori riguardano un immobile che non risulta essere a disposizione.