Per i lavori di ristrutturazione con il Superbonus 110% c’è un grosso rischio. Ed è quello dell’aumento dei costi delle materie prime. Un aumento che, a causa della guerra in Ucraina, non sta più nel prezzario. Ed allora, di conseguenza, torna in Italia l’incubo del blocco dei cantieri edili?
La domanda è d’obbligo, proprio per i lavori di ristrutturazione con il 110, visto che i rincari delle materie prime in edilizia sembrano essere davvero senza fine. E questo, tra l’altro, anche a causa della guerra in Ucraina. Susseguente all’invasione del Paese da parte della Russia guidata da Vladimir Putin.
Lavori di ristrutturazione con il 110: l’aumento dei costi con la guerra non sta nel prezzario. Rischio blocco cantieri?
Sui lavori di ristrutturazione con il Superbonus 110%, infatti, il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) recentemente ha aggiornato i prezziari. Ma i nuovi tetti massimi, rispetto ai recenti rincari, fanno sì che i valori siano ora davvero troppo risicati. Con il rischio, di questo passo, di blocco dei cantieri edili. In quanto le ditte lavori, altrimenti, rischiano di rimetterci.
Per i lavori di ristrutturazione con il Superbonus 110%, inoltre, ricordiamo che da un lato è stato scongiurata l’introduzione del divieto di cessioni multiple. Ma dall’altro le cessioni del credito sono limitate ad un massimo di tre. Ed esclusivamente verso banche e intermediari finanziari. Così come è riportato in questo articolo.
Dal mese di maggio del 2022 arriva il codice identificativo univoco per i crediti fiscali
In più, sempre per i lavori di ristrutturazione con il Superbonus 110%, a partire dal prossimo mese di maggio del 2022 debutterà pure il bollino. Che è collegato proprio alla cessione dei crediti fiscali. Si tratta, nello specifico, di un codice identificativo univoco che è finalizzato, una volta per tutte, a mettere fine alle frodi ed alle truffe sui bonus edilizi.