Lavori gravosi 2022, restano 27 categorie ma non tutte accederanno all’Ape estesa. Ecco quali sono

Completato e aggiornato l’elenco dei lavori gravosi che consento l’accesso ad Ape Sociale nel 2022 per andare in pensione anticipata.
3 anni fa
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pensione

Più possibilità di andare in pensione anticipata dal 2022 per chi fa lavori gravosi. La commissione governativa Damiano ha stilato il nuovo elenco da sottoporre ad approvazione del Parlamento per la riforma pensioni.

In base alla attuale normativa, grazie ad Ape Sociale possono lasciare in anticipo a 63 anni 15 categorie di lavoratori usuranti. Ma dal prossimo anno se ne aggiungeranno altre 27 allargando così la platea dei beneficiari.

Lavori gravosi 2022, si allunga la lista

La nuova lista è a tutti gli effetti una graduatoria che non ha nulla a che vedere con le 15 professioni ricomprese finora in Ape Sociale.

Si va dal mestiere più gravoso (minatori, fonditori, carpentieri, saldatori, lattonieri) ai membri di organismo di governo, giornalisti, avvocati, ecc.

A tutti i lavoratori è stato assegnato un indice, associato a un punteggio che ne individua la gravosità e l’usura psico-fisica. Ovviamente i primi hanno un punteggio massimo, mentre gli ultimi un punteggio pari a “zero”.

L’indice di gravosità è elaborato in base ai dati statistici di Inail e Inps sull’incidenza degli infortuni, delle malattie professionali e delle giornate di assenza dal lavoro in relazione all’attività svolta. In tutto sono 92 le mansioni della lista, anche se più della metà non rientreranno nella tutela previdenziale prevista da Ape Sociale.

Chi fatica di più va in pensione prima

Sarà a questo punto il Parlamento a decidere chi e come debba andare in pensione prima in base alla gravosità del lavoro e all’usura. Si terrà conto della gravosità in base alla lista della commissione Damiano, ma anche dall’usura derivante in base agli anni di lavoro svolto.

Posto quindi che, al momento Ape Sociale consente a questi lavoratori di beneficiare dell’anticipo pensionistico al compimento di 63 anni di età con almeno 36 di contributi, tutto l’impianto probabilmente sarà rivisto.

Come suggerisce l’Inps, è bene introdurre un criterio di flessibilità tale da tutelare maggiormente un minatore rispetto a un taxista.

Pertanto, tenuto fermo il requisito anagrafico, si dovrebbe agire su quello contributivo.

A un muratore potrebbero quindi bastare solo 30 anni di contributi versati (anziché 36, come prevede la legge attuale) per andare in pensione prima. Mentre a un ferrotranviere ne potrebbero servire 33 o 34, tanto per fare un esempio.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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