Buonasera sig.ra Patrizia.
Le scrivo per mia mamma che ha 59 anni e 37 anni di contributi e da 19 anni ha un contratto di operaia agricola ed ha 6 mesi di lavoro fatti nel 1978 prima di compiere i 19 anni. Volevo sapere se rientrava nella categoria dei lavori usuranti e tra quanto poteva andare in pensione.
Cordiali saluti
Gli operai agricoli con la legge di Bilancio 2018 sono stati inseriti nella lista delle 15 mansioni gravose e per questo rientrano sia nella quota 41 che nell’Ape sociale se rispettano determinati requisiti. Per quel che riguarda l’Ape sociale sua madre al momento non vi rientra poiché occorrono 63 anni di età e il beneficio, se non sarà prorogato dalla prossima legge di Bilancio, alla fine del 2018 avrà termine.
Per quel che riguarda la quota 41, invece, uno dei requisiti richiesti per l’accesso è di possedere almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del compimento dei 19 anni di età e da quel che lei mi dice sua mamma ha soltanto 6 mesi di lavoro effettivo prima dei 19 anni. In questo caso non rientra nei lavoratori precoci cui spetta la quota 41.
Lavori gravosi: quali benefici per la pensione?
Per i lavoratori gravosi che non riescono ad accedere all’Ape sociale o alla quota 41, in ogni caso, c’è un ulteriore beneficio previsto dalla Legge di Bilancio 2018. Per questa categoria di lavoratori, infatti, è previsto che non venga applicato l’adeguamento alla speranza di vita Istat. In questo modo, quindi, potranno continuare ad accedere alla pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi e alla pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contributi le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi gli uomini.
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