Scade il prossimo 1 maggio la domanda di pensione anticipata per i lavoratori usuranti. Chi svolge o ha svolto lavori particolarmente faticosi e pesanti può infatti anticipare l’uscita. Ma prima serve un particolare documento da parte del datore di lavoro.
Si tratta di una semplice dichiarazione che, come ogni anno, è richiesta obbligatoriamente da parte del Ministero del Lavoro per attestare l’appartenenza di determinate figure professionali alla categoria “lavori usuranti”. Rappresenta, in buona sostanza, la chiave di volta per confermare poi il diritto alla pensione anticipata.
Lavori usuranti, il modello LAV_US
Generalmente questa comunicazione, da inoltrare online tramite il modello LAV_US, scade il 1 aprile. Quest’anno la data di scadenza è stata prorogata al 17 aprile 2023 dando così più tempo ai datori di lavoro di completare la procedura.
Il Modello può essere presentato direttamente dal datore di lavoro, azienda utilizzatrice in caso di lavoratori somministrati, o da intermediari abilitati. La documentazione è propedeutica alla domanda di pensione anticipata che presenterà il lavoratore entro il 1 maggio. Senza tale dichiarazione, la procedura di pensionamento rischia di non essere completata o di subire ritardi.
Non tutti i lavoratori sono soggetti a questo tipo di comunicazione, ma solamente coloro i quali sono addetti a lavori particolarmente faticosi o pesanti. Tra i soggetti obbligati rientrano coloro che svolgono lavori usuranti, lavoro notturno, lavori a catena e i conducenti di veicoli. Così come previsto anche dal dall’art. 2 D.M. 19 maggio 1999.
Domanda di pensione entro il 1 maggio
La domanda di pensione anticipata per lavori usuranti deve essere presentata al Inps entro il 1 maggio 2023 per via telematica. Si tratta, per la precisione, di una istanza di verifica dei requisiti maturati o maturandi nel corso dell’anno. L’istanza dovrà essere corredata su modello “AP45” da tutta la documentazione comprovante il tipo di attività svolta e la durata. L’Inps controllerà quindi i dati con quelli messi a disposizione dal Ministero del Lavoro e autorizzerà (o negherà) la richiesta di pensione.
Le istanze pervenute dopo il 1 maggio 2021 saranno comunque accettate dall’Inps. Ma bisognerà considerare il differimento del pagamento della pensione pari ad uno, due o tre mesi rispettivamente a seconda se la domanda è presentata dal 2 maggio al 1° giugno 2020; dal 2 giugno al 31 luglio 2020; oppure dal 1° agosto 2020 in poi.
Per il comparto Scuola, la presentazione della domanda di pensione, oltre il termine del 1° maggio 2022 comporta, in caso di accertamento positivo dei requisiti, il differimento della decorrenza della pensione al 1° settembre e al 1° novembre dell’anno successivo, quindi al 2023.