Lavoro a Partita IVA: avrò mai la pensione di vecchiaia?

I lavoratori dipendenti, ma anche i titolari di Partita IVA hanno diritto a vedersi erogata la pensione di vecchiaia.
3 anni fa
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partita iva

Sono titolare di Partita IVA mi spetta la pensione di vecchiaia? Sono tanti i giovani ed i meno giovani che decidono ogni anno di mettersi in proprio e di avviare un’attività imprenditoriale, aprendo Partita IVA.

Secondo i dati dell’Osservatorio del MEF, nel primo trimestre dell’anno 2021, sono state aperte ben 186.019 nuove Partite IVA, in aumento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (+15,3%).

Comparando i dati mese su mese, possiamo sottolineare che l’aumento è concentrato nel mese di marzo 2021 (+105,7%), poiché il mese di marzo 2020 era stato caratterizzato dall’inizio della pandemia innescata dal Coronavirus.

La domanda centrale è se i lavoratori titolari di Partita IVA hanno diritto a ricevere la pensione di vecchiaia.

Pensione di Vecchiaia: spetta anche ai titolari di Partita IVA?

I lavoratori dipendenti, ma anche i titolari di Partita IVA hanno diritto a vedersi erogata la pensione di vecchiaia, che spetta al compimento di una determinata età anagrafica unitamente al possesso di almeno 20 anni di contributi.

I lavoratori e le lavoratrici autonome con Partita IVA che rientrano nel sistema retributivo o misto possono accedere alla prestazione di vecchiaia al perfezionamento dei 67 anni d’età.

Oltre al requisito anagrafico è necessario vantare, congiuntamente, almeno 20 anni di contribuzione.

Le Partite IVA, per i quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, possono ottenere la pensione di vecchiaia al perfezionamento dei medesimi requisiti anagrafici e contributivi previsti per i lavoratori nel sistema retributivo o misto.

Per conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia, oltre alla presenza del requisito contributivo di 20 anni e del requisito anagrafico, i titolari di Partite IVA devono soddisfare il requisito di avere un importo della pensione superiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale.

Altrimenti, gli autonomi possono accedere alla pensione di vecchiaia al compimento di 70 anni di età con almeno 5 anni di contribuzione “effettiva”, con esclusione della contribuzione accreditata figurativamente a qualsiasi titolo.

Lavoro a Partita IVA: Contributi INPS Commercianti e Artigiani

I titolari di Partita IVA dovranno versare autonomamente i contributi per la pensione.

Gli artigiani o i commercianti titolari di Partita IVA devono versare due tipi di contributi:

  • un minimale,
  • gli eccedenti il minimale.

I contributi minimali devono essere versati obbligatoriamente. Si tratta di un importo fisso annualmente definito dall’INPS con apposita Circolare.

Gli altri contributi, eccedenti il minimale, si attuano applicando una determinata percentuale proprio sul reddito e sulla quota parte che ha superato il minimale.

Lavoro a Partita IVA: Contributi INPS per gli altri lavoratori

Per tutti gli altri autonomi (esclusi i Commercianti e gli Artigiani) la pensione prevede un’aliquota da versare annualmente del 25,72%, che viene computata sul reddito prodotto durante l’attività imprenditoriale.

L’aliquota dello 0,72% serve a coprire diverse tutele assistenziali come malattia, assegni al nucleo familiare e maternità.

 

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