Si scrive lavoro autonomo con collaborazione etero-organizzata ma si legge lavoro subordinato: dal 2016 sono scattate le nuove norme che equiparano queste due situazioni. E’ bene quindi capire quando si parla di collaborazione etero-organizzata e, quindi, quando di fatto si è di fronte ad un rapporto di lavoro subordinato mascherato da autonomo.
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Lavoro autonomo: può avere organizzazione etero-organizzata?
I chiarimenti necessari sono contenuti nella circolare del ministero del Lavoro 3/2016 che riassume le tre condizioni che devono coesistere simultaneamente:
– che le prestazioni del collaboratore abbiano carattere esclusivamente personale;
– che siano continuative, ovvero che si ripetano in uno specifico arco temporale per ottenere un’utilità concreta;
– che si svolgano secondo modalità predisposte dal committente anche in relazioni ai tempi e ai luoghi di lavoro.
In altre parole siamo di fronte ad una collaborazione etero-organizzata equiparata a lavoro subordinato quando il collaboratore opera all’interno di un’organizzazione specifica che gli impone di rispettare orari e luoghi di lavoro.