Boom di assunzioni nel primo semestre 2021. I nuovi contratti di lavoro nel settore privato da gennaio a giugno sono stati 3,323 milioni con un incremento del 23% sull’analogo periodo del 2020.
E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps. I dati evidenziano un aumento delle assunzioni per tutte le tipologie contrattuali e, in particolare, per i contratti stagionali (+68%) e di lavoro in somministrazione (+32%).
Stagionali e camerieri fanno risalire l’occupazione
Sono quindi i lavoratori stagionali e gli addetti a bar, ristoranti e alberghi a tirare la volata alle assunzioni nel 2021.
Per il resto, le assunzioni a tempo indeterminato nel settore privato sono rimaste pressoché stabili con un leggero incremento apri al 2% rispetto al 2020. Le trasformazioni da tempo determinato nei sei mesi del 2021 sono risultate 214.000, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-21%). Nel secondo trimestre 2021 si sono registrate comunque variazioni positive.
Nel complesso, il bilancio fra assunzioni e cessazioni è risultato leggermente positivo. Anche grazie al blocco dei licenziamenti imposto per legge che ha mitigato gli effetti di un possibile tsunami occupazionale.
Il bonus assunzioni
Nel primo semestre 2021, sono stati 14.364 i rapporti di lavoro che hanno usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni. Valore in forte diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-70%).
Tale riduzione va valutata tenendo conto dell’istituzione dell’esonero per nuove assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato di giovani previsto dalla legge n. 178/2020 che, essendo ancora in attesa dell’autorizzazione da parte della Commissione europea, non è amministrativamente rilevabile. Nel corso del primo semestre 2021 138.000 attivazioni a tempo indeterminato hanno beneficiato della decontribuzione per il Sud.
Nel complesso, considerando tutte le misure e anche le agevolazioni per la trasformazione da apprendistato in tempo indeterminato, si registra che sull’insieme di circa 950.000 attivazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato quelle agevolate risultano 356.000 con un’incidenza pari al 37%.