Lavoro con il Reddito di Cittadinanza: convocazione presso i centri per l’impiego e Patto di Inclusione

Potenziamento Centri per l'Impiego e convocazione dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza: le linee guida.
5 anni fa
1 minuto di lettura

Il Reddito di Cittadinanza entra nella fase 2 con il potenziamento dei Centri per l’Impiego e la convocazione dei beneficiari del sussidio presso gli stessi per la firma del Patto di Inclusione Sociale. Ecco le linee guida per i titolari del sussidio e per gli intermediari.

Patti per l’inclusione sociale: le linee guida del Ministero del Lavoro

Il Decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociale del 23 luglio 2019 ha fissato le linee guida per la definizione dei Patti per l’inclusione sociale, in base a quanto stabilito dall’intesa in Conferenza Unificata il 27 giugno scorso.

Si prevede la convocazione dei beneficiari del Reddito di cittadinanza entro 30 giorni dal riconoscimento presso:

  • i centri per l’impiego per la stipula del Patto per il lavoro, se almeno uno dei componenti del nucleo familiare è in possesso di uno tra i seguenti requisiti:
    – assenza di occupazione da massimo due anni;
    – titolarità NASpI ovvero di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria o fruizione della stessa terminata da non più di un anno;
    – sottoscrizione negli ultimi due anni di un Patto di servizio in corso di validità presso i Centri per l’Impiego;
    – non sottoscrizione di progetti personalizzati per il REI.
  • i servizi dei Comuni competenti per il contrasto alla povertà, per la firma del Patto per l’inclusione sociale, in tutti gli altri casi.

Le linee guida stabiliscono anche gli strumenti operativi per la valutazione multidimensionale dei bisogni dei beneficiari del Reddito di cittadinanza convocati presso i servizi sociali dei Comuni, per la firma dei Patti per l’inclusione sociale e  l’attivazione dei sostegni riconosciuti.

Dal portale del Ministero si può accedere alla nuova sezione web dedicata agli operatori dei servizi sociali dei Comuni in cui viene descritto l’iter che porta alla sottoscrizione del Patto per l’inclusione sociale.

Dalla sezione, inoltre, è anche possibile accedere alla Piattaforma per la gestione dei Patti per l’inclusione sociale (GePI), che riporta in formato elettronico gli strumenti per la valutazione e la progettazione personalizzata dei Patti per l’inclusione sociale in modo da agevolare il lavoro degli assistenti sociali e semplificare le procedure.

Centri per l’impiego, il Piano straordinario di potenziamento

Il Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro prevede uno stanziamento di 467,2 milioni di euro per il 2019 e 403,1 milioni di euro per il 2020, cui si vanno ad aggiungere:

  • 330 milioni di euro destinati ad ANPAL Servizi Spa per il triennio 2019-2021,
  • 280 milioni di euro per il biennio 2019-2020 per l’assunzione, da parte delle Regioni, di nuovo personale presso i centri per l’impiego,
  • 424 milioni di euro per il biennio 2020-2021 destinati all’assunzione e alla stabilizzazione, da parte di Regioni, Province autonome, agenzie ed enti regionali, o le province e le città metropolitane, di unità di personale da collocare presso i centri per l’impiego.

Leggi anche:

Come potrà trovare lavoro chi percepisce il Reddito di Cittadinanza?

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Reddito di cittadinanza dal prossimo anno, come spingere i percettori alla ricerca di un lavoro
Articolo precedente

Si può ottenere un prestito offrendo a garanzia il reddito di cittadinanza?

Articolo seguente

Perché la bassa inflazione in Germania è il vero problema della BCE