L’occupazione in Italia è rimasta stabile negli ultimi cinque anni. Secondo uno studio Inps nel 2020 il numero di lavoratori dipendenti e indipendenti è risultato pari a 25.630.000, in leggera crescita rispetto al 2019 (+0,3%).
Dal 2015, però, il numero complessivo di lavoratori è aumentato di 569 mila unità (+2,3%), mentre, a causa della pandemia, è diminuito il numero medio di settimane lavorate nell’anno. Anche il reddito medio annuo da lavoro ha subito una diminuzione, pari al -6,0%.
Occupazione in leggero aumento in cinque anni
L’andamento degli occupati, distinti secondo la posizione prevalente, è molto diversificato.
Nel 2020, i lavoratori dipendenti del settore privato scendono sotto i 15 milioni, con una riduzione del -3,1% rispetto al 2019 (15,4 milioni). Tra il 2015 e il 2020, però, crescono a sorpresa del 4,0% i dipendenti pubblici, in particolare nell’ultimo anno (+2,6% rispetto al 2019).
I lavoratori domestici presentano un trend decrescente nel periodo 2015-2019 e una crescita del +7,0% nel 2020 rispetto al 2019. Gli operai agricoli, dopo un momento di crescita tra 2017 e 2018, segnano un calo nell’ultimo biennio. In netto calo i lavoratori parasubordinati, che perdono 282mila unità tra il 2015 e il 2020 (-15,8%).
Reddito medio 24 mila euro
Nel 2020 gli uomini rappresentano il 56,0% degli occupati, con un numero medio di settimane lavorate pari a 41,3 e un reddito medio annuo di 24.702 euro. Le donne hanno lavorato in media 38,8 settimane, con un reddito medio annuo di 17.929 euro.
Osservando l’andamento per classe di età emerge l’incremento dei giovani da 20 a 24 anni (+2,0% nel periodo 2015-2020). Andamenti decisamente crescenti per le classi di età più anziane, in particolare 55 anni e oltre, in conseguenza del generale invecchiamento della popolazione.
Le classi di età centrali presentano trend negativi sia nel periodo 2015-2020 (-13,0% per la classe 35-39 anni e -14,3% per la classe 40-44 anni) sia nell’ultimo anno (rispettivamente -2,4% e -4,2%).