Aumentano le retribuzioni per il lavoro domestico. L’inflazione registrata nel 2021 (+1,9%) si ripercuote anche sulle buste paga di colf, badanti e baby sitter che da quest’anno avranno qualcosa in più a fine mese.
Il Ministero del Lavoro ha comunicato gli importi minimi da corrispondere per il lavoro domestico nel 2022. Gli aumenti derivano – si legge in una nota – dall’aggiornamento annuale fornito dall’Istat sulla variazione annuale dell’indice dei prezzi al consumo.
Lavoro domestico, le nuove retribuzioni 2022
A seguito dell’aggiornamento dei minimi salariali, lo stipendio mensile minimo dei collaboratori domestici conviventi parte quest’anno da 664,09 euro al mese (+1,9%).
La paga oraria minima, invece, per chi presta la propria collaborazione con contratto a ore, oscilla da 4,83 euro a 8,57 euro per il profilo più alto e quindi per coloro che offrono prestazioni maggiormente qualificate. Si tratta ovviamente di minimali retributivi sotto i quali il datore di lavoro non può scendere.
Indennità sostitutive per vitto e alloggio
Per i collaboratori di lavoro domestico a pieno servizio o a mezzo servizio, se sono occupati per gran parte della giornata, sono previste anche indennità di vitto e alloggio. Dal 1 gennaio 2022 il costo minimo del pasto è fissato a 2,03 euro. Mentre quello dell’alloggio a 1,75 euro, per un totale di 5,81 euro al giorno.
Sale anche l’indennità notturna, riservata in particolar modo a custodi e a personale di servizio in casa. A costoro, ai quali è riservato apposito alloggio dalle ore 21 alle ore 8 del mattino successivo, è riconosciuta una retribuzione minima di 697,30 euro al mese.
Per le badanti, invece, cioè coloro che assistono di notte persone disagiate e autosufficienti, la retribuzione minima viene portata da quest’anno a 1.041,42 euro al mese.
In conseguenza degli aumenti 2022, salgono anche i contributi che il datore di lavoro deve versare periodicamente al Inps.