Per il lavoro dopo la pensione occorre sempre fare molta ma molta attenzione. Al fine di non rischiare per l’assegno INPS non solo la sospensione e la restituzione. Ma anche la revoca. Per esempio, l’occasionalità per la Quota 100 è esclusa in caso di contratto?
Al riguardo, sul lavoro dopo la pensione, la domanda è d’obbligo. In quanto la Quota 100 è una misura di pensionamento anticipato che impone dei vincoli. Proprio sulla cumulabilità del reddito da lavoro con quello da pensione.
Lavoro dopo la pensione: l’occasionalità per la quota 100 è davvero esclusa in caso di contratto?
Per l’esercizio dell’opzione rappresentata dalla Quota 100, ricordiamo che nel 2022 è ancora possibile ritirarsi dal lavoro. Esercitando proprio l’opzione con 62 anni di età. E con 38 anni di contributi previdenziali obbligatori versati. Ma a patto che i requisiti anagrafici e contributivi siano stati maturati entro e non oltre il 31 dicembre del 2021. Così come è riportato in questo articolo.
Detto questo, per il lavoro dopo la pensione, l’occasionalità per la Quota 100 non è esclusa in caso di contratto. Ma questo contratto, per il lavoro occasionale, deve sempre prevedere un’attività che sia davvero saltuaria. Nonché senza alcun vincolo di subordinazione.
Massima attenzione a chi si è ritirato con la Quota 100 o lo farà nell’anno in corso
Sul lavoro dopo la pensione, per chi si è ritirato con la Quota 100, o per chi lo farà nell’anno in corso come sopra indicato, quella di tipo occasionale è l’unica attività lavorativa esercitabile. Ma prima di stipulare un contratto è bene consultarsi con un consulente del lavoro. In quanto le mansioni assegnate devono essere proprio occasionali. Ovverosia, non solo del tutto episodiche. Ma anche mai ripetute nel tempo. Altrimenti si rischia poi, come sopra accennato, di dover restituire la pensione all’INPS.