Nuove regole in arrivo per chi assume lavoratori dipendenti. In nome della trasparenza, i contratti dovranno contenere tutta una serie di norme e riferimenti finora solo accennati o mai inclusi. Ma anche quelli vecchi dovranno essere integrati.
E’ l’effetto “decreto trasparenza” del governo Draghi che prevede la riscrittura di tutti i contratti di lavoro. Solo che, in nome della trasparenza rischia di appesantire notevolmente il carico di burocrazia per imprese e datori di lavoro.
I nuovo contratti di lavoro in nome della trasparenza
Altro che semplificazione – commentano i consulenti del lavoro – che, in questo senso, si aspettano una complicazione della parte amministrativa legata alla stipula dei nuovi contratti di lavoro.
Il decreto trasparenza prevede un profondo appesantimento degli obblighi informativi a carico delle imprese che assumono personale. Fra le righe si legge che
“al momento dell’assunzione dovranno essere fornite informazioni molto vaste e approfondite sulla disciplina del rapporto, con poche possibilità di rinvio a fonti esterne”.
Si pensi, ad esempio, all’obbligo di indicare con precisione le ferie spettanti, di elencare i contratti collettivi applicati, o i gravosi oneri in capo a chi utilizza sistemi digitali di organizzazione del lavoro. O ancora alla possibilità di lavorare a distanza in smart working o da casa.
Cosa cambia per lavoratori e aziende
Le aziende e i datori di lavoro dovranno quindi, d’ora in poi, redigere per il personale contratti di lavoro che conterranno decine e decine di pagine. Tutte scritte in piccolo per ragioni di spazio, al punto che prendere visione di un contratto di lavoro diventerà come leggere i fogli informativi dei medicinali.
Queste nuove regole porteranno di conseguenza a un enorme carico di burocrazia. Si rischia di trasformare i contratti di lavoro in uno di quei moduli commerciali pieni di clausole molto lunghe e complesse che non legge nessuno.
E, nonostante la pesantezza di questi nuovi adempimenti, le imprese sono chiamate ad aggiornare subito tutti i propri format contrattuali. In difetto scatteranno pesanti sanzioni previste per i soggetti inadempienti (da 250 a 1.500 euro per ogni rapporto instaurato). Se questa è semplificazione e snellimento delle procedure, non stiamo andando nella direzione giusta.