Troppo lavoro ed esaurimento nervoso: si possono chiedere malattia o invalidità?

Troppo lavoro genera stress correlato: quando può dare diritto ad assenza per malattia ed essere considerato perfino invalidante?
7 anni fa
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“Sono esaurito per il lavoro”: alzi la mano chi, in un periodo di forte stress a lavoro, non ha pronunciato per sfogo una frase del genere lamentandosi con il partner, con gli amici o i parenti. Ma la situazione può degenerare e comportare una diagnosi medica. In questo caso lo stress per il troppo lavoro o le eccessive responsabilità e pressioni nella gestione degli incarichi rientra nella sindrome da burnout, o esaurimento nervoso, e ha effetto anche a livello di assenza per malattia.

Sindrome burnout: come riconoscere i sintomi della malattia

Chi soffre da stress per troppo lavoro può manifestare affaticamento, irascibilità e sbalzi di umore, attacchi di panico, disturbi psicosomatici (dermatite, gastrite, mal di testa, tachicardia etc). Accenni di questi sintomi probabilmente, soprattutto in alcuni periodi a ridosso di scadenze importanti, occorrono a tutti ma se la situazione degenera la malattia può essere invalidante.

Stress da lavoro: ecco quando l’Inail riconosce malattia o inabilità

Di per sé lo stress da lavoro correlato non è qualificabile come malattia. Tuttavia può diventarlo ed essere indennizzato dall’Inail come malattia professionale se comporta danni fisici o psicologici al lavoratore stressato. E in alcune sentenze è stata riconosciuta anche l’inabilità per stress da lavoro: certamente quest’ultima rappresenta un’ipotesi rara ed estrema soprattutto perché occorre che sia dimostrabile il nesso tra causa ed effetto. Più facile è questa prova nei casi in cui, per esempio, il burn out deriva da pratiche non lecite come il mobbing.

La depressione (disturbo depressivo maggiore, Mdd) è oggi considerata una patologia invalidante al pari di altre infermità fisiche. Di seguito le tabelle che descrivono la percentuale di invalidità della depressione:

– sindrome depressiva endoreattiva lieve: 10%;
– sindrome depressiva endoreattiva media: 25%;
– sindrome depressiva endoreattiva grave: dal 31 al 40%;
– sindrome depressiva endogena lieve: 30%;
– sindrome depressiva endogena media: dal 41 al 50%;
– sindrome depressiva endogena grave: dal 71 all’ 80%;
– nevrosi fobico ossessiva e/o ipocondriaca di media gravità: dal 21 al 30%;
– nevrosi fobico ossessiva lieve: 15%;
– nevrosi fobico ossessiva grave: dal 41 al 50%;
– nevrosi ansiosa: 15%;
– psicosi ossessiva: dal 71 all’ 80%.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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