Lavoro all’Estero? Le retribuzioni convenzionali e gli importi del 2025

Il decreto 2025 definisce le retribuzioni convenzionali per i lavoratori italiani all’estero, garantendo uniformità fiscale e previdenziale
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retribuzioni convenzionali
Foto © Pixabay

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’11 febbraio 2025, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha reso noto il decreto del 16 gennaio 2025. Tale provvedimento disciplina le retribuzioni convenzionali applicabili ai lavoratori italiani impiegati all’estero per l’intero anno 2025.

Il tutto, conformemente a quanto stabilito dal Decreto Legislativo n. 317/1987.

Retribuzioni convenzionali: il riferimento normativo e l’applicazione fiscale

L’adozione delle retribuzioni convenzionali trova fondamento normativo nell’articolo 51, comma 8-bis, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

Questa disposizione permette di determinare il reddito da lavoro dipendente in deroga alle regole ordinarie, con un meccanismo agevolato riservato a chi svolge attività lavorativa all’estero in modo continuativo e come esclusivo oggetto del rapporto contrattuale.

Affinché questa modalità possa essere applicata, è necessario che il lavoratore abbia trascorso nel Paese estero più di 183 giorni nell’arco di un periodo di 12 mesi.

Ambiti di applicazione delle retribuzioni convenzionali

Le retribuzioni convenzionali 2025 stabilite dal decreto sono specificate in una tabella allegata e risultano applicabili esclusivamente a determinati settori produttivi. Tra questi rientrano:

  • industria;
  • industria edile;
  • artigianato;
  • industria cinematografica;
  • spettacolo;
  • autotrasporto e spedizione merci;
  • commercio e terziario;
  • credito e assicurazioni;
  • trasporto aereo;
  • agricoltura;
  • giornalismo.

Questa selezione di ambiti riflette la necessità di regolamentare in maniera specifica i redditi percepiti dai lavoratori operanti in contesti internazionali, garantendo criteri uniformi per la determinazione del reddito imponibile.

Modalità di calcolo e suddivisione

Il decreto stabilisce inoltre che, nel caso di nuove assunzioni, cessazioni del rapporto di lavoro o trasferimenti da e verso l’estero, la retribuzione convenzionale sia suddivisibile proporzionalmente.

A tal fine, il calcolo viene effettuato considerando 26 giornate lavorative mensili.

Questa disposizione assicura che, indipendentemente dalla data in cui si verifica una variazione nel rapporto di lavoro, il reddito imponibile sia calcolato in modo equo e coerente con i criteri stabiliti dalla normativa vigente.

Retribuzioni convenzionali: impatti fiscali e previdenziali

L’adozione del sistema delle retribuzioni convenzionali rappresenta un elemento di semplificazione fiscale (ai fini dell’IRPEF) per i lavoratori italiani impiegati all’estero, consentendo una gestione agevolata della tassazione e garantendo criteri uniformi di determinazione del reddito imponibile.

Oltre all’aspetto fiscale, tale meccanismo incide anche sulle contribuzioni previdenziali, con effetti rilevanti sulla determinazione degli oneri a carico del datore di lavoro e del lavoratore stesso.

Riassumendo

  • Decreto 2025: stabilisce le retribuzioni convenzionali per i lavoratori italiani all’estero per tutto l’anno.
  • Base normativa: l’articolo 51 TUIR disciplina la determinazione agevolata del reddito per i lavoratori esteri.
  • Settori coinvolti: industria, spettacolo, trasporti, commercio, agricoltura, giornalismo e altri ambiti produttivi specifici.
  • Calcolo retribuzione: in caso di variazioni contrattuali, il reddito convenzionale è frazionabile su 26 giornate.
  • Benefici fiscali: semplifica la tassazione e garantisce un trattamento uniforme ai lavoratori italiani all’estero.
  • Impatto previdenziale: influisce sugli oneri contributivi per aziende e dipendenti con criteri standardizzati.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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