Si parla spesso di lavoro e di come i mestieri del passato spariranno per lasciare spazio a figure nuove e legate alla rivoluzione digitale e all’automazione del lavoro. Sicuramente c’è della verità in questo concetto ma ad oggi, almeno secondo i dati della Camera di Commercio Milano, Monza Brianza e Lodi, i mestieri di un tempo oltre a non essere scomparsi creano un giro d’affari di 30 miliardi e 733mila imprese impegnate. Ma quali sono questi lavori nello specifico?
I lavori di un tempo che fruttano ancora
Tra i mestieri del passato, che a questo punto tanto passato non è, ci sono panettieri, spazzacamini, sarti, tessitori, lavandai, orologiai, calzolai, ricamatori, corniciai e maniscalchi.
Le regioni dove vanno per la maggiore
Tra le regioni con più imprese dedicate ai vecchi mestieri ci sono Campania, a quota 7mila, Sicilia, Puglia, Lombardia e Piemonte. La media va da 6.672 e 3.606. Le province dove i giovani hanno maggiormente puntato ai vecchi mestieri sono Salerno con 2.139, Foggia con 1675, Napoli con 1.516 e Catania con 1.437.
La crescita c’è stata anche da parte delle imprese straniere, cresciute del 4,1% soprattutto in Lombardia, Lazio e Campania mentre guardando alle singole città spiccano Roma, Milano, Avellino, Benevento e Caserta.
In genere le regioni in cui ancora gli antichi mestieri vanno forte sono Puglia, Sicilia e Campania ma ci sono particolarità provinciali molto interessanti.
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