Lavoro: chi pensa di lavorare troppo e chi invece vorrebbe, o avrebbe bisogno, di lavorare di più. E’ un equilibrio sottile e difficile da trovare ma anche molto importante. Proprio di recente la questione è tornata ad essere molto attuale per via della proposta 5 Stelle “lavorare meno per lavorare tutti” da un lato e, sul fronte opposto, della notizia del presidente di Expertsuisse che ha ammesso che nella sua azienda si lavora (felicemente) anche 70 ore a settimana a bisogno. Ma qual è il vero segreto della felicità sul lavoro e la quantificazione ottimale della settimana lavorativa?
Riflettendo su questo dilemma vale la pena rispolverare una ricerca di pochi anni fa ma più attuale che mai nello scenario sopra descritto.
Lavorare troppo e pentirsene quando è troppo tardi
Dei rimpianti più grandi della vita quasi tutti riguardano la sfera affettiva e dei sentimenti. Ma nella top five ne spunta uno che invece ha a che fare con il lavoro ed è proprio aver lavorato troppo o, più correttamente, aver dedicato troppo tempo alla carriera sottraendolo alla vita privata.
Conciliare vita privata e lavoro: un problema di uomini e donne
Oggi si parla tanto di donne e lavoro e delle difficoltà, soprattutto dopo la nascita di un figlio, di conciliare vita professionale e privata. Nelle generazioni precedenti spesso le donne restavano a casa e quindi diciamo che, statisticamente, nella ricerca contenuta nel libro sono soprattutto gli uomini ad avere il rimpianto di aver lavorato troppo.