Lavoro nei festivi e di domenica addio? Di Maio si impegna per il popolo degli “invisibili”

L'impegno di Di Maio: combattere lo sfruttamento e la precarietà, focus sul popolo senza domeniche.
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6 anni fa
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Nella giornata di ieri, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha avuto un incontro con una nutrita delegazione di lavoratori e rappresentanti Cobas, presente di fronte al ministero in forma di protesta. Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha voluto incontrare i lavoratori e i rappresentanti dei sindacati, impegnandosi di rivedere il decreto Monti, il quale aveva liberalizzato gli orari di lavoro nel commercio. Le conseguenze di quel decreto sono sotto gli occhi di tutti: centri commerciali e supermercati aperti a Natale e negli altri giorni festivi più importanti, senza dimenticare tutte le domeniche del mese, divenute ormai un giorno lavorativo, senza più distinzione con gli altri giorni della settimana.

L’impegno di Di Maio

Luigi Di Maio, incontrando i lavoratori, ha affermato: “Ci sono tanti problemi, di chi lavora ma anche dei datori. Dobbiamo cercare di seguire un filo conduttore, combattere la precarietà, eliminare lo sfruttamento”, ha affermato il numero uno del Movimento 5 Stelle e attuale vice premier del governo guidato dal primo ministro Giuseppe Conte. Positiva la reazione dei lavoratori e del sindacalista Francesco Iacovone, rappresentante a livello nazionale della sigla Cobas: “E’ la notizia che attendevano i circa tre milioni di lavoratori addetti del commercio”.

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Il popolo senza domeniche

Di solito, chi è operativo anche di domenica e nei festivi viene fatto rientrare nella sempre più folta schiera del popolo senza domeniche, termine utilizzato anche dal quotidiano Repubblica nell’approfondimento dedicato al breve colloquio intercorso tra il primo ministro del Lavoro Di Maio e i lavoratori, i quali chiedono adesso di passare finalmente ai fatti, dopo le parole pronunciate dal numero uno del M5S nella giornata di ieri. Nei giorni scorsi Di Maio è stato protagonista di una controversa intervista alla trasmissione Porta a Porta, dove si è scagliato contro i raccomandati della Pubblica Amministrazione e della Rai.

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