Lavoro notturno, chiarimenti dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro

Sul lavoro notturno è intervenuto l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) che ha fornito interessanti chiarimenti nella nota del 26 novembre n. U0001050.
4 anni fa
1 minuto di lettura
Portrait of mature man construction worker at the construction site horizontal shot

Sul lavoro notturno è intervenuto l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) che ha fornito interessanti chiarimenti nella nota del 26 novembre n. U0001050.

Lavoro Notturno: come si individua?

La nota INL n. 1050 del 26 novembre 2020 fornisce importanti chiarimenti sul lavoro notturno attraverso l’interpretazione della normativa.

Le spiegazioni vengono fornite dopo una serie di richieste relative alla definizione di lavoratore notturno.

Per definire il lavoro notturno è necessario partire dalla definizione di “periodo notturno”, che viene fornita dal comma 2 dell’art. 1 del D.lgs.

n. 66/2003.

Si tratta del “periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino.”

Il lavoratore notturno viene definito come:

“1) qualsiasi lavoratore che durante il periodo notturno svolga almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale;

2) qualsiasi lavoratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro”.

In assenza della disciplina collettiva il lavoratore notturno è chi svolge almeno 3 ore di lavoro giornaliero nel periodo notturno che va dalla mezzanotte alle 5 per un minimo di 80 giorni lavorativi all’anno.

Lavoratore Notturno: parametri fissati dalla normativa

La disciplina normativa stabilisce i seguenti parametri per definire il lavoratore notturno:

  • per la durata di tre ore;
  • il lavoro deve essere svolto da mezzanotte alle 5 del mattino;
  • per almeno 80 giorni all’anno.

La nota dell’INL, richiamando il contenuto di quella del Ministero del Lavoro n. 388 del 12 aprile 2005, ricorda che ai lavoratori notturni si applica il limite massimo giornaliero delle 8 ore lavorative.

La stessa nota n.388 chiarisce che

“il lavoratore che svolga solo alcune notti di lavoro, in maniera saltuaria e non regolare (ragion per cui non rientrerebbe nella prima delle due condizioni), ma per un numero di notti inferiore a quello previsto dal Ccnl o dalla legge (80 giorni all’anno) non può essere considerato lavoratore notturno con la conseguenza che allo stesso non si applicherà il limite massimo delle otto ore di lavoro giornaliero.

Lavoro notturno: le categorie escluse

Sono escluse dal lavoro notturno le seguenti categorie:

  • minori di 18 anni;
  • donne gestanti;
  • lavoratrici madri con prole di età inferiore a 3 anni;
  • lavoratrici o lavoratori con a carico un soggetto che rientra tra quelli indicati dalla Legge 104;
  • lavoratrice/lavoratore che sia l’unico genitore affidatario fino al compimento del 12° anno di età del bambino.

 

Articolo precedente

Gli italiani tornano a litigare col fisco: controversie tributarie in aumento

risparmiare bolletta elettrica
Articolo seguente

Bolletta luce e gas: come risparmiare e cos’è quella unica