Lavoro occasionale con i nuovi Voucher: come si articola e come è regolamentato?

Ecco come è disciplinato il lavoro con prestazione occasionale, limiti, durata e riposi.
7 anni fa
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lavoro occasionale accessorio

I contratti di prestazione occasionale non devono superare i limiti previsti per questa tipologia di lavoro, ovvero 280 ore di attività nel corso dell’anno e 2500 euro di compensi erogati dallo stesso datore di lavoro (i limiti per lo stesso committente per più lavoratori e per lavoratore da diverso committente, invece, sono di 5mila euro l’anno).

Il lavoratore, anche se con contratto di prestazione occasionale, deve in ogni caso fruire del riposo giornaliero, delle pause e dei riposi settimanali.

La prestazione, quindi, può essere resa anche tutti i giorni, per un determinato periodo consecutivo poiché la prestazione occasionale non deve per forza essere discontinua ma occasionale.

Prestazione occasionale: come può essere resa?

Questa tipologia di lavoro può essere resa o tramite il libretto famiglia o tramite il contratto di prestazione occasionale, si tratta in ogni caso di una tipologia di lavoro assimilabile al lavoro accessorio che precedentemente era retribuito con i voucher lavoro.

I limiti, come abbiamo già accennato, del lavoro accessorio sono di livello temporale e per quel che riguarda i compensi. Il committente, inoltre, che ha più di 5 lavoratori a tempo indeterminato alle proprie dipendenze non potrà attivare la prestazione occasionale così come non si può ricorrere alla prestazione occasionale di lavoratori che hanno in corso (o lo hanno avuto nel 6 mesi precedenti) un rapporto di lavoro subordinato o un co.co.co. Non possono, inoltre, ricorrere al lavoro occasionale le ditte del settore edile e quelle che svolgono attività pericolose.

Lavoro occasionale: pause e riposi

Come abbiamo accennato in precedenza i lavoratori che svolgono prestazioni occasionali devono essere tutelati, così come lo sono tutti gli altri lavoratori e proprio per questo per loro sono previste pause e riposi. Vediamo, quindi, come sono disciplinate:

  • è previsto un riposo giornaliero di minimo 11 ore
  • è previsto un riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive che può essere anche calcolato come media nell’arco di 14 giorni
  • se l’orario di lavoro supera le 6 ore, dopo di queste deve essere prevista una pausa minima di almeno 10 minuti.

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