Le novità che riguardano il lavoro part time sono state introdotte dal decreto 81 del 2015 che ha portato all’abrogazione del DL numero 61 del 2000. Una delle novità più rilevanti è l’abolizione della suddivisione del lavoro part time orizzontale e verticale. Il decreto in questione ha introdotto anche un’altra importante novità che riguarda il lavoro straordinario svolto dal dipendente oltre all’orario di lavoro previsto nel contratto individuale: il datore di lavoro può richiedere al lavoratore di svolgere lavoro supplementare fino ad un massimo del 25% delle ore settimanali fisate dal contratto.
A chi spetta il part time?
Le nuove disposizioni stabiliscono che il diritto alla trasformazione di un contratto da full time a part time, e ovviamente viceversa, che già in passato era riconosciuta ai dipendenti con malattie oncologiche, ora è esteso anche a patologie cronico-degenerative per le quali risulti una ridotta capacità lavorativa. Quindi oltre ai dipendenti affetti da patologie oncologiche, il diritto di richiedere l’orario part time è riconosciuto anche a chi è affetto da gravi patologie ingravescenti anche se a tutt’oggi non si è ancora ben compreso quali siano le malattie incluse nella normativa. Se la norma venisse presa alla lettera sarebbero escluse patologie quali la sordità, la cecità, le paraplegie e tetraplegie e le poliomieliti. Il decreto 81 del 2015, inoltre, amplia il diritto alla trasformazione a due categorie di lavoratori:
- coniuge, figli, genitori di una persona affetta dalla patologie sopra descritte
- lavoratore che assiste una persona convivente con permanente inabilità lavorativa e con disabilità grave (invalidità 100%)
- genitori con figlio convivente (fino a 13 anni) portatore di handicap
- I requisiti richiesti per la priorità ad ottenere il part time ad una persona che assiste un familiare o un convivente in condizioni gravi sono
La persona assistita dal lavoratore che chiede la trasformazione del contratto full time in part time deve avere
- una inabilità lavorativa permanente e totale
- Invalidità 100%
- Deve essere una persona portatrice di handicap grave
- Deve essergli riconosciuta l’indennità di accompagnamento (con esclusione dei minori titolari di indennità, ordi, ciechi, chi non è in grado di deambulare autonomamente).</li