Non solo mancanza di lavoro, poche tutele, precarietà e contratti instabili. Gli italiani sono anche vittime del part time involontario, meno ore di lavoro con stipendio ridotto. Ovviamente non per scelta. A dirlo un rapporto Istat elaborato dall’Adnkronos.
Un esercito di lavoratori costretti a lavorare part time
Non si parla spesso del part time involontario ma anche questa è una realtà del mercato del lavoro italiano che coinvolge spesso e volentieri le donne. Negli ultimi 10 anni, addirittura, è cresciuta la platea dei lavoratori costretti costretti ad accettare un impiego a orario ridotto; 2,8 milioni contro 1,3 milioni del 2008.
Per quanto riguarda le donne, molte sono obbligate ad accettare part time involontari senza considerare l’ampia platea di mamme obbligate a rinunciare al lavoro o, appunto, al tempo pieno, per badare ai figli e alla casa.
Aumentano contratti stabili
Tutto ciò, ovviamente, è strettamente legato al mercato del lavoro che non decolla del tutto, anche se i contratti stabili sembra che stiano aumentando, le assunzioni appaiono in frenata. Nell’ultimo anno sono aumentati i contratti a tempo indeterminato rispetto a quelli a tempo determinato secondo i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps. Dai dati è emerso anche i contratti di apprendistato sono rimasti stabili mentre sono aumentati quelli stagionali. Considerando il primo quadrimestre dell’anno, però, le assunzioni hanno subito una frenata passando da 572.252 del 2018 a 527mila tra gennaio e aprile 2019.
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