Quali lavori sopravviveranno dopo il Coronavirus? Probabilmente quelli che sapranno reinventarsi trovando un modo alternativo per rispondere alle esigenze e alle richieste del mercato ma in sicurezza. Indubbiamente il digitale la farà da padrone. In queste fasi cruciali l’esigenza primaria è stata fare la spesa alimentare: tuttavia in una convivenza con il virus che, con contagi bassi, potrebbe estendersi anche al medio lungo termine, sarebbe impensabile rinunciare ai bisogni non primari. E infatti hanno riaperto negozi di abbigliamento etc. Ma nel settore moda e shopping molte cose sono cambiate e, per alcuni, potrebbe rappresentare un’opportunità di lavoro.
Negozi di abbigliamento online e networking: è il momento giusto per iniziare un lavoro in questo campo?
Il lavoro su internet trova terreno fertile in questo periodo. Chi non rinuncia allo shopping ma preferisce farlo da fare si affida spesso a negozi online. Tanto che, diverse attività, non hanno proprio una sede fisica aperta al pubblico. E non stupisce neppure la nuova spinta per i network di vendita che saltano la fase della riunione a domicilio con i clienti per la dimostrazione dei prodotti e si affidano a pagine social o video tutorial. Un’attività che si presta bene anche alle esigenze di mamme che lavorano da casa, soprattutto ora che i figli non vanno a scuola.
Fare shopping nei negozi preferiti prenotando i capi online: nascono i personal shopper digitali
Tra le idee in parte figlie di questo tempo spunta anche quella del personal shopper online, un assistenze personale che guida negli abbinamenti giusti a distanza o illustra le tendenze moda della prossima stagione.
Chiudiamo invece con un’ idea che unisce il metodo più classico di fare shopping con la sicurezza e i vantaggi di internet: abbiamo riscontrato un numero crescente di utenti che si affidano a piattaforme che permettono di prenotare la prova di un indumento, ad esempio, nel negozio della propria città più vicino o che lo vende a prezzi più bassi.
Insomma: il coronavirus ci ha imposto prima di selezionare i bisogni primari poi ha visto un ritorno graduale anche a momenti di svago e “vizi” extra ma con abitudini cambiate e riviste. Alcuni sacrifici da fare per alcune persone sono diventate un motivo per adattare il proprio lavoro o addirittura per inventarne uno. Con questa consapevolezza si apre anche la stagione estiva.
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