Il lavoro in un supermercato prevede spesso l’alternanza in diversi reparti, con alcune riserve ed eccezioni (esempio tipico è quello delle allergie). Ma se la difficoltà nasce da motivi diversi è possibile prevedere una sorta di “obiezione di coscienza”? Alice Blandini, dopo la scadenza del contratto di lavoro da interinale presso l’Ipercoop del Centro Lame di Bologna, ha scritto ai giornali per raccontare la sua esperienza. A divulgare per prima la testimonianza di questa donna vegetariana è la Repubblica: secondo la sua versione dei fatti il contratto non sarebbe stato rinnovato dopo il rifiuto a servire al bancone della gastronomia.
Ora sta cercando un altro lavoro ma vuole soprattutto raccontare la sua storia perché, è convinta, non si tratta di un caso isolato: “ho fatto altri colloqui in vari negozi ma mi hanno risposto che a 33 anni sono troppo vecchia. Mi sento discriminata due volte”.
Intanto la risposta dell’azienda non si è fatta attendere. In una nota infatti la Coop Alleanza 3.0 fa sapere “non si tratta certamente di un episodio di discriminazione, a meno che non si intenda discriminante offrire un’opportunità di lavoro.
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