Le aziende aperte che premiano i dipendenti: non solo Ferrero e Amadori

Ferrero e Rana ma anche altre grandi realtà che pagano di più i dipendenti durante l'emergenza coronavirus.
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5 anni fa
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In questo periodo di emergenza coronavirus in cui molte aziende sono in difficoltà e a rischio ci sono anche i posti di lavoro, altre realtà come Rana e Ferrero si sono distinte per aver premiato i propri dipendenti. La sfida per molte aziende è quella di mantenere alti i requisiti di sicurezza e la produttività insieme. Ecco perché alcune grandi aziende hanno deciso di offrire incentivi economici e assicurazioni sanitarie ai lavoratori. Quali sono?

Da Lactalis ad Amadori

Come scrive Il Corriere tra queste c’è il gruppo Lactalis Italia che offre ai dipendenti una copertura assicurativa integrativa per tutto l’anno mentre il gruppo Bonduelle ha pensato di adottare alcune misure specifiche come il lavoro agile da casa per tutti i dipendenti, sanificazione delle aree comuni e una assicurazione per tutti i dipendenti che copre anche i rischi da ricovero per covid 19.

C’è anche Amadori nella lista delle aziende che hanno pensato di premiare in qualche modo i dipendenti. Oltre alla copertura assicurativa, Amadori ha deciso di donare dei buoni spesa ai dipendenti.

La scelta di Ferrero

Aveva fatto notizia la decisione di Rana di aumentare del 25% lo stipendio dei dipendenti in questo momento difficile. Oltre a questo è previsto anche un bonus di 400 euro per le spese di babysitting. Stessa mossa dell’azienda Mutti che ha concordato un aumento del 25% degli stipendi come premio per i dipendenti che in questo periodo stanno lavorando per mantenere la continuità produttiva.

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C’è anche Ferrero tra le aziende virtuose che premiano i dipendenti o li salvaguardano. L’azienda di Alba ha deciso di donare 750 euro lordi di bonus ai dipendenti che si sono impegnati in queste settimane. In una nota si legge che il gruppo “continua a monitorare la situazione, si attiene rigorosamente alle disposizioni governative e, laddove è in grado di farlo, va oltre. I suoi operai sulle linee, a ranghi ridotti, tutta l’organizzazione di vendita, di assistenza ai clienti e di logistica contribuiscono con orgoglio e senso del dovere, insieme a tutta l’industria alimentare, a far sì che tutti gli italiani possano fare la spesa normalmente senza trovare quegli scaffali vuoti che ingenerano panico e indebite preoccupazioni nella popolazione, con reazione scomposte”.

E alcuni dei big del settore alimentare o dolciario hanno scelto la vita del premio a chi lavora, grandi nomi della moda o di altri settori hanno convertito la produzione decidendo di creare mascherine o ventilatori.

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