Le differenze tra Quota 41 e Ape Social per chi ha diritto a entrambe

Diversi sono i soggetti che possono andare in pensione sia grazie a Quota 41 che Ape Social. Ecco le differenze tra le due misure.
2 giorni fa
2 minuti di lettura
pensione
Foto © Pixabay

Diverse sono le differenze tra Quota 41 e Ape Social. Come canta Tiziano Ferro con il brano La differenza tra me e te: “La differenza tra me e te, non l’ho capita fino in fondo veramente bene, me e te. Uno dei due sa farsi male, l’altro meno, però me e te. È quasi una negazione”.

Saper cogliere le differenze è davvero molto importante. Solo in questo modo, infatti, è possibile conoscere i vari aspetti che caratterizzano una persona o un oggetto e capire quali sono gli elementi favorevoli e quali no.

Un modo di approcciarsi che risulta essere valido negli ambiti più disparati, compreso quello delle pensioni.

Tante, infatti, sono le misure disponibili per poter accedere a tale trattamento. Ognuna di queste presenta dei requisiti ad hoc, tanto da poter risultare più o meno vantaggiosa. In particolare oggi porremo la nostra attenzione su Quota 41 e Ape Social, per aiutare coloro che hanno diritto ad entrambe di fare la scelta migliore possibile.

Le differenze tra Quota 41 e Ape Social per chi ha diritto a entrambe

Per capire quali sono le differenze tra Quota 41 e Ape Social è fondamentale, innanzitutto, volgere un occhio di riguardo ai relativi requisiti. Entrando nei dettagli Quota 41 per lavoratori precoci viene riconosciuta a coloro che hanno almeno 41 anni di contributi e che abbiano versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età. Ma non solo, i soggetti interessati devono rientrare in una delle seguenti categorie:

  • disoccupato in seguito a licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale;
  • riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, che deve accertata dalle commissioni mediche competenti per il riconoscimento dell’invalidità civile;
  • soggetti che svolgono attività usuranti o gravose;
  • coloro che assistono e convivono da almeno sei mesi con il coniuge o un famigliare non autosufficiente.

Occhio ai requisiti anagrafici e contributivi

Per accedere a Quota 41 per lavoratori precoci non bisogna rispettare un requisito anagrafico minimo. È però fondamentale rispettare i requisiti poc’anzi citati e aver maturato, appunto, almeno 41 anni di contributi. Anche per accedere all’Ape Social bisogna rientrare in una delle categorie poc’anzi citate.

I requisiti contributivi, però, sono pari ad almeno 30 o 36 anni, a seconda del profilo di riferimento. Ma non solo, bisogna rispettare anche un requisito anagrafico minimo. Come ricordato con la legge di Bilancio 2025, infatti, l’Ape Sociale si presenta come:

“una indennità, pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, comunque di importo massimo pari a 1.500 euro, non cumulabile con altri trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria. È corrisposta fino al conseguimento dei requisiti pensionistici, al compimento dei 63 anni e 5 mesi (requisito così elevato, rispetto ai precedenti 63 anni, dalla legge di bilancio 2024). […] Per le donne i requisiti di anzianità contributiva previsti sono ridotti di 12 mesi per ciascun figlio, nel limite massimo di 2 anni (APE sociale donna)”.

L’Ape Social, infetti, non è una vera e propria pensione. Bensì si presenta come un’indennità mensile fino al raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia.

Il tutto fermo restando un tetto massimo di 1.500 euro lordi al mese. Per quanto riguarda Quota 41 per lavoratori precoci, invece, non è prevista alcuna decurtazione dell’assegno e non vi sono limiti di importo.

Pensioni anticipate, il 31 marzo la prima finestra

A prescindere che preferiate andare in pensione con l’Ape Social piuttosto che beneficiando di Quota 41 precoci, vi invitiamo a segnare la data del 31 marzo. Quest’ultima, infatti, segna una scadenza importante per chi deve presentare la domanda di riconoscimento dei benefici della pensione anticipata. Entrando nei dettagli, nel corso del 2025 le tre date di scadenza da ricordare sono 31 marzo, 15 luglio e 30 novembre. In caso di dubbi si invita comunque a rivolgersi ad un esperto in materia, come CAF o patronato, oppure consultare il sito dell’Inps.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Anche sull'uso del conto corrente ci sono limiti specifici da non superare per evitare di incorrere in controlli e accertamenti.
Articolo precedente

Limiti uso del conto corrente, ecco cosa non fare per allontanare il Fisco

Merz in difficoltà sul nuovo governo in Germania
Articolo seguente

Dopo i debiti per Merz arriva il difficile: accordo di governo con i socialdemocratici