Le ferie dei lavoratori sono un sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione. Non tutti hanno però ben presente come maturano, come si usufruiscono e quanto sono pagate. Esiste ancora una profonda ignoranza nel nostro Paese sul periodo di assenza dal lavoro al punto che, in certi casi, si pensa di fare un torto al datore di lavoro andando in ferie rischiando addirittura di perdere il posto al rientro.
Le ferie, un diritto sacrosanto del lavoratore
Ebbene, tutto questo è falso. La fruizione delle ferie è un diritto irrinunciabile: qualsiasi patto contrario, sia esso contenuto in un contratto collettivo che in un contratto individuale, è nullo.
Lavoratori dipendenti e autonomi
Una distinzione particolare va fatta fra i lavoratori. Le ferie spettano solo ai lavoratori con contratto di lavoro subordinato e non anche a quelli autonomi o con contratto di collaborazione. I primi, infatti, sono tenuti al rispetto di un certo orario e luogo di lavoro, a differenza dei secondi che possono organizzarsi il lavoro a loro piacimento. Ne consegue che le ferie dei dipendenti debbano essere pienamente retribuite, mentre i periodi di assenza dei lavoratori autonomi o a collaborazione non lo sono.
Maturazione e godimento delle ferie
Per quanto riguarda la maturazione, la legge prevede che vengano maturate da ogni lavoratore 4 settimane di ferie ogni anno di lavoro, corrispondenti a 28 giorni di calendario.